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Camaro e Atalanta, un anno insieme. Rando: “Puntiamo su tecnica e allenatori”

Un anno di semina e già c’è un buon raccolto. La sinergia tra Camaro e Atalanta è iniziata un anno fa, quando la società messinese è diventata Centro di formazione della compagine bergamasca, compiendo un ulteriore passo in avanti nel rafforzamento di quello che è sempre stato il suo fiore all’occhiello: il settore giovanile. Poco fumo e tanto arrosto: i tempi in cui le grandi società a scopo pubblicitario prestavano il proprio logo alle scuole calcio sembrano finiti. Mai come in questo momento storico c’è la necessità di lavorare sui vivai con convinzione, competenza e metodo.

Camaro
Il Camaro da un anno collabora con l’Atalanta

Partiamo dall’ultimo punto, perché esiste un modus operandi che caratterizza la società orobica quando si parla di formazione, pronto a essere trasmesso a chiunque sia desideroso di recepirlo. In un momento in cui già nei settori giovanili si lascia troppo spazio alla tattica, il Camaro punta alla valorizzazione della tecnica individuale, così come spiega il direttore tecnico Pasquale Rando: “Con l’Atalanta abbiamo scoperto un’impressionante sinergia di intenti e visione delle cose. Con le nostre rappresentative siamo andati spesso a Bergamo, abbiamo potuto visitare le strutture e confrontarci con i loro tecnici. Siamo sempre stati convinti che la tecnica individuale vada messa al primo posto. Non so se questa posizione sia in controtendenza, ma questo per noi rappresenta una priorità: migliorare ed esaltare le doti del singolo giocatore è fondamentale. A bambini e ragazzi non va insegnata filosofia, ma il saper stoppare, calciare e stare in campo, come si salta l’uomo e si crea la superiorità numerica. Soltanto così si cresce e si tirano fuori giocatori forti”. 

Atalanta
Claudio Lucchini, Pasquale Rando, Stefano Bonaccorso, Antonio D’Arrigo e Loris Margotto

Sbaglia chi reputa che essere entrati a far parte del “mondo” Atalanta riguardi soltanto i giocatori delle varie categorie. Prima di tutto il progetto mira alla formazione dei tecnici neroverdi: “Il calcio è una piramide e prima dei giocatori viene l’allenatore – aggiunge Rando –. Essere centro di formazione vuole dire esserlo a tutto tondo. Noi puntiamo principalmente sulla formazione dei nostri tecnici. Siamo contenti di avere mandato molti dei nostri allenatori in vari corsi in giro per l’Italia, perché avere a disposizione degli allenatori aggiornati e preparati è motivo d’orgoglio, anche perché poi questa competenza si trasmette in campo e si vede. Oggi in ogni ambito si pensa che l’allenatore debba fare bella figura attraverso la propria squadra: non è affatto così, anzi è l’esatto opposto. L’allenatore deve trasmettere valori ed equilibrio alla squadra e lavorare sul singolo giocatore, metterlo in condizione di esprimersi al meglio”. 

Camaro
Il Camaro Under 15 grande protagonista a Savona

Le rappresentative del Camaro si sono fatte valere in tutta la Penisola, per la soddisfazione di Rando: “Dopo il lockdown non è stato facile riprendere, soprattutto le categorie del 2006 e del 2007 sono state quelle più colpite. Però ci siamo tolti delle soddisfazioni: al torneo di Ravenna abbiamo ottenuto ottimi risultati, confrontandoci con squadre del calibro di Torino, Parma e Spezia. Abbiamo terminato la stagione con il torneo di Savona, dove con la nostra Under 15 siamo stati stoppati soltanto dalla Juventus che ha poi vinto il trofeo. Siamo stati l’unica società dilettantistica a qualificarsi agli ottavi di finale e ci siamo tolti la soddisfazione di superare squadre come Frosinone e Sampdoria. Confrontarci con una realtà come l’Atalanta ci ha fatto capire molte cose. Qui purtroppo le società non hanno le capacità di trascinare i ragazzi dal settore giovanile alla prima squadra, già a Messina molti ragazzi passano da una scuola calcio all’altra e inevitabilmente si perde identità”.

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