Il tempo delle amichevoli sta per finire, presto sarà calcio vero e Alberto Cappello ha già fatto scattare il suo personale conto alla rovescia. L’esterno difensivo del Camaro scalpita, dopo esser stato uno dei trascinatori della compagine messinese verso la promozione in Eccellenza.
Adesso c’è voglia di misurarsi nel nuovo campionato, una categoria che Cappello conosce bene: “Dal 27 luglio ci stiamo allenando con grande serietà e impegno, finalmente si sta avvicinando il momento delle partite che contano. Siamo un gruppo affiatato, sono stati confermati quasi tutti gli elementi della passata stagione, dobbiamo pensare giorno dopo giorno. Adesso la tensione positiva inizia a farsi sentire, non vediamo l’ora di partire, abbiamo tanto entusiasmo”.
Alla guida del Camaro quest’anno c’è Antonio Alacqua, tecnico che ha voglia di mettersi in gioco dopo l’anno sabbatico passato a guardare le partite dall’esterno: “E’ un tecnico molto preparato, arrivato in punta di piedi ma che ci ha fatto capire subito quali sono i punti fermi della sua idea di fare calcio. Ci stiamo lavorando, ripartire con un nuovo allenatore non è affatto facile, ma stiamo rispondendo bene”.
Il Camaro 2017/18 si presenta con l’ambizione di voler recitare il ruolo di sorpresa in un torneo dove Cappello fa fatica a vedere a una favorita: “Mi aspetto un campionato livellato, non c’è la classica corazzata che possa fare un percorso a parte. L’Eccellenza è un campionato difficile, ci sono tanti ottimi giocatori a fine carriera e ragazzi interessanti. Ogni salto di categoria dev’essere metabolizzato, la cosa fondamentale è prepararsi bene durante la settimana, alla fine il lavoro paga e i valori escono fuori. Ci sono piazze importanti che ambiscono al salto di categoria. La mia favorita? Gli addetti ai lavori dicono Sant’Agata, ma ogni verdetto spetta al campo”.
Riavvolgendo il nastro della propria carriera, Cappello non nasconde l’amarezza per qualche treno importante sfuggito per via degli infortuni: “Ho accarezzato l’idea di entrare a far parte del calcio che conta, sono stato cercato dal Gallipoli quando questo era in Prima Divisione e dal Crotone che quell’anno era tornato in Serie B. Purtroppo alcuni gravi infortuni mi hanno impedito di compiere questo salto. Ci è voluto qualche anno per metabolizzare tutto, ma adesso penso a far bene con questa squadra che mi ha dato tanto sin qui”.