E’ iniziata alle 9:30, con un ritardo sulla tabella di marcia di trenta minuti, l’udienza del Tribunale Federale Nazionale relativa ai deferimenti della Procura Federale a carico di 29 società di Serie B, Lega Pro, Lega Dilettanti e 52 soggetti riconducibili alle società in questione. Tra loro anche l’attuale tecnico del Messina Arturo Di Napoli, sotto accusa per i fatti che risalgono però alla sua avventura sulla panchina del Savona.
Ad ospitare il processo è l’Hotel NH Vittorio Veneto, che sorge sul Corso D’Italia, lo stesso che quest’estate ha ospitato il dibattimento che portò al declassamento in serie D della Vigor Lamezia ed alla conseguente riammissione del Messina tra i professionisti, a pochi mesi dalla retrocessione maturata sul campo per mano della Reggina. I deferimenti riguardano l’inchiesta denominata “Dirty Soccer” sul calcio scommesse avviata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro.
La Sezione Disciplinare che dovrà pronunciarsi in merito è presieduta da Sergio Artico. Quattro i componenti: Amedeo Citarella, Massimo Lotti, Sergio Quirino Valente e Massimo Vasquez Giuliano. Dopo il lungo appello, al quale per Di Napoli rispondono gli avvocati Mattia Grassani ed Antonio Fazio (affiancati nel collegio difensivo anche da Giovanni Villari), si procede alle presentazioni delle istanze preliminari, concluse alle 10.40.
Arriva immediatamente la richiesta di stralcio della posizione di Massimiliano Solidoro, dirigente del Savona che contesta la mancata notifica del deferimento, che sarebbe stato recapitato soltanto al club, quando lui aveva già interrotto il suo rapporto il sodalizio ligure. I suoi avvocati, Lattanzi e Ludovici, hanno presentato una mail dello scorso 7 gennaio in cui la società conferma quanto da loro asserito.