I calci densi di rabbia di Valerio Anastasi contro i cartelloni pubblicitari sono l’immagine della domenica del “Franco Scoglio”, dove il Messina di Cristiano Lucarelli ha ottenuto un successo pesante contro il Monopoli. Vittoria doveva essere e vittoria è stata per i peloritani, che affrontavano i biancoverdi non solo per cancellare l’immeritata sconfitta del derby, ma anche per restare al di fuori dalla zona playout.
L’approccio del Messina è stato quello corretto. Sulla sinistra Sanseverino si è rivelato una risorsa quasi inesauribile, così come è stato fondamentale l’apporto di Foresta. Gli inserimenti senza palla del furetto della “cantera” crotonese non sono mai stati letti dalla difesa pugliese, che ha traballato in più di un’occasione. Uno dei timori della vigilia era legato all’eventuale atteggiamento del Monopoli, considerata la difficoltà cronica che il Messina ha avuto nel corso della stagione nello scardinare le squadre che si rintanano costringendolo a fare la partita.
Sotto questo punto di vista mister Bucaro si conferma degno allievo di Zdenek Zeman, perché la compagine pugliese non ha messo il proverbiale pullman davanti alla porta, peccando però d’incisività. Il Monopoli sfavillante visto nella prima parte di stagione è un pallido ricordo. Nel primo tempo gli ospiti si sono fatti vedere dalle parti di Berardi solo con qualche conclusione da fuori, mentre nella ripresa, nella quale hanno avuto prevalentemente in mano il pallino del gioco, non sono mai riusciti a creare un’azione degna di nota.
Nel mezzo c’è sempre quell’immagine che porta al 31’ del primo tempo, allo stacco di testa di Valerio Anastasi, bravo ad approfittare di un’inguardabile uscita di Furlan indirizzando il match in favore del Messina. L’esultanza dell’attaccante catanese non è certamente passata inosservata, non solo per le parole del neo patron Franco Proto, ma anche perché l’ammirevole ma inconcludente abnegazione tattica vista contro il Catania ha racchiuso l’essenza di una sconfitta che brucia terribilmente.
Le critiche appaiono un po’ ingenerose per un attaccante che ha già timbrato due volte il cartellino e nel derby si è procurato il penalty del vantaggio ma soprattutto ha originato la superiorità numerica poi non sfruttata a dovere. Se l’intento del numero uno peloritano era però quello di scuotere il ragazzo, allora l’obiettivo è stato perfettamente centrato.
Adesso tocca alla squadra assicurarsene un altro già finito nel mirino di Lucarelli, stanco di tornare dalle trasferte con un pugno di mosche. La gara in programma a Caserta non sembra proprio una delle più agevoli. I campani sono reduci dalla debacle del “Granillo”, ma da qualche parte si dovrà pur iniziare. Tornare a far punti fuori casa è fondamentale se si vuol tenere a bada le inseguitrici che sembrano più vive che mai e raggiungere quella salvezza fondamentale per far partire il progetto Proto. Il Messina fin qui ha raccolto appena cinque punti lontano dallo Stretto, a fronte dei 25 ottenuti nel fortino casalingo. Lucarelli ha esordito proprio nel match di andata con i “falchetti” e quindi contro il Monopoli si è concluso il “suo” ipotetico girone. Il bilancio è decisamente positivo, al netto delle tante difficoltà extra-sportive, ma il rendimento esterno rappresenta l’unica vera macchia che va cancellata.