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Messina

“Caino. Homo Necans” animerà il fine settimana alla Sala Laudamo

Caino. Homo Necans” costituisce il primo capitolo di un più grande studio che sfocerà in una trilogia Dei Traditori o dei portatori di colpa, le cui suggestioni derivano dagli ultimi Canti dell’Inferno dantesco. Al centro del lavoro è l’indagine delle immagini stereotipiche della religione cristiana. Nello specifico, appunto, il topos dei portatori di colpa): Caino, appunto, Giuda e infine Gesù. La commedia, in unico atto, debutterà sabato 18 giugno alle ore 21.00 alla Sala Ludamo. La replica, domenica sera sempre alle ore 21.00.

Oreste De Pasquale - Caino
Oreste De Pasquale – Caino

“Caino. Homo Necans” si colloca lungo quella delicatissima linea di confine che separa le categorie storiche del pensiero, della morale, dell’etica: bene e male, giusto e sbagliato. E, lungo quella linea, questa pièce innesta due ulteriori elementi in grado di aprire un conflitto d’interpretazione e mettere in crisi il dogma. Così nella storia del biondo Abele, buono e ubbidiente, e del cattivo Caino, invidioso e spietatamente egoista, si aggiungono il compiacimento del buono e la malattia del cattivo, la consapevolezza del buono e l’ingenuità del cattivo.  In tal modo i ruoli finiranno col confondersi con grande facilità. Lo studio per la messinscena tenterà di analizzare, dunque, Caino e Abele come due facce di una stessa medaglia, un’unica entità spaccata da una dicotomia massacrante: l’istinto del più forte, il tentativo di resistere del più debole. Il buio e la luce. Due forze incontenibili che trovano esito solo nella violenza e nella sopraffazione come condicio sine qua non per la sopravvivenza. L’Homo Necans diventa così quasi uno status imprescindibile dell’uomo. Il rapporto tra i due fratelli, viene affrontato sia dal punto di vista fisico che dialettico, seguendo il solco segnato dalla drammaturgia di Koffka, senza ignorare il sapore irriverente della visione di Saramago o il lavoro di stampo prettamente poetico di Mariangela Gualtieri. Una pièce che avrà parola e silenzio come centro focale e il movimento e lo studio del corpo e dell’interazione tra i corpi come elemento necessario per la completezza dell’indagine intrapresa.

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