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Buzzanca: “Per il secondo anno in semifinale”. Miccio: “In netta crescita”

L’Alma Patti è approdata in semifinale eliminando in due gare La Spezia. Visibile la soddisfazione di coach Mara Buzzanca, che comunque riconosce il valore delle avversarie: “Come all’andata è stata una gara bellissima, condita da un buon basket da ambo le parti. Siamo state ciniche, assistite da ottime percentuali sia da due che da oltre l’arco. Miccio è stata superlativa e Botteghi l’ha supportata a dovere”.

Alma Patti
Liliana Miccio in lunetta (foto Valeria Orlando)

Approccio ottimale alla sfida fin dal primo quarto, che ha visto le padrone di casa giocare su ritmi intensi e bissare poi il successo di gara 1. “Da subito abbiamo indirizzato la partita verso la nostra direzione anche se in qualche momento siamo calate. Questo è normale specie in un playoff ma aver chiuso la serie in due partite è una cosa importante anche perché ci permette di riposare qualche giorno in più”.

“Come lo scorso anno possiamo rivivere le emozioni delle semifinali e ne siamo felici. Procediamo passo dopo passo e non facciamo previsioni anche per scaramanzia. Toure riesce a darci profondità permettendoci di trovare nuovi spazi per esterne come Miccio e Botteghi, una caratteristica normale per una giocatrice di 1 metro e 95″.

Alma Patti
La festa finale dell’Alma Basket Patti (foto Valeria Orlando)

Assoluta mvp è Liliana Miccio, che con 30 punti mette a referto una delle più migliori prestazioni in carriera considerata l’importanza della posta in palio: “Una volta arrivata la squadra era al terzultimo posto ma subito c’era la testa giusta e voglia di fare bene. Conoscevo lo staff tecnico, ci siamo ben amalgamate finché l’arrivo di Toure non ci ha dato uno slancio ulteriore. Lei ci aiuta e dà una mano nel pitturato specie nei momenti di difficoltà. Personalmente nutro grande stima, la palla va consegnata per prima a lei, poi ce la passiamo tra noi compagne”. 

In semifinale si alza l’asticella, la squadra guarda in primis alle proprie forze. “Conterà principalmente il nostro atteggiamento senza guardare molto gli altri. La mia esperienza mi porta a dire che conta la testa adesso più che il nome dell’avversario, successivamente la mentalità”.

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