Martedì 14 novembre 2023 Vincenzo Nibali compie 39 anni. Ad ogni suo compleanno, oltre ai doverosi auguri, è come se ci si ritrovasse un po’ tutti a ragionare sulla bellezza del ciclismo. O meglio, per essere precisi, sull’incredibile materia narrativa che rappresenta una carriera come la sua. Che per quanto la si abbia raccontata sembra offrire sempre nuovi spunti. Come capita ai grandi classici, film o romanzi che siano, non si finisce mai di riguardarli, perché riescono a coniugare insieme due dimensioni difficilmente conciliabili: appartengono ad una data epoca, ne sono una vivida raffigurazione.
Al contempo, travalicano le leggi del tempo e nella loro complessità rimangono attuali, per non dire eterne, considerato che non sappiamo come evolverà la memoria collettiva nelle generazioni a venire. Che comunque Vincenzo lo conoscono, già soltanto perché ha saputo ritagliarsi spazi e modi per andare oltre la carriera ciclistica. Una carriera quella di Nibali costellata di successi clamorosi come la Milano Sanremo 2018, quando nel finale riuscì a sorprendere tutti e planare vittorioso sul traguardo della Classicissima.
Una delle tre affermazioni in una Classica monumento dopo i due trionfi al Giro di Lombardia (2015 e 2017). Nel ricchissimo palmares dello “Squalo dello Stretto” brillano le perle delle tre grandi gare a tappe: Vuelta a España 2010, Giro d’Italia (2013 e 2016) e Tour de France 2014. Ai tanti successi ottenuti con le maglie di club, manca però l’acuto in maglia azzurra. Il quarto posto a Firenze 2014 resta il suo miglior piazzamento in un Mondiale.
Balorda, invece, la trasferta di Rio de Janeiro ai Giochi Olimpici 2016. Un Nibali stratosferico era riuscito a fare la differenza in un tracciato duro e impegnativo. A mettersi tra il ciclista italiano e la medaglia d’oro fu una sciagurata caduta nella discesa finale. Le telecamere impietose proiettano lo sguardo sconfortato e dolorante (per la frattura della clavicola) e del ciclista peloritano. Tra i tanti successi quello resterà l’episodio amaro di una carriera che resta comunque ineguagliabile.