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Buffa incanta anche a teatro: “Le Olimpiadi del ’36 hanno cambiato lo sport”

Dalla tv al teatro. Un salto praticamente naturale. Giornalista e narratore, dopo aver cambiato il modo di raccontare lo sport calamitando l’interesse dei telespettatori di Sky con le sue “Storie”, Federico Buffa incanta oggi le platee. Il Teatro Annibale Maria di Francia di Messina, in due serate, ha proposto le “Olimpiadi del ‘36”, lo spettacolo con il quale sta facendo il giro d’Italia e ne ha ispirato anche il libro “L’ultima estate di Berlino”.

Federico Buffa
Una curiosa espressione di Federico Buffa

Quella tedesca, tra sport e guerra, fu una delle edizioni dei Giochi più controverse, perché ha segnato notevolmente il corso degli eventi. I primi ripresi dall’occhio delle telecamere della televisione e con la novità della fiaccola olimpica, rivissuti in questo spettacolo tra sogno e realtà. Quei giorni e quei luoghi della lontana estate del 1936 vengono così descritti minuziosamente, passando per il pugno chiuso di Jesse Owens, vincitore di quattro medaglie sotto gli occhi sprezzanti di Hitler, l’incredibile gesto di sportività di Luz Long (oggi sepolto nel cimitero militare germanico di Motta Sant’Anastasia), l’oro del maratoneta coreano Sohn Kee-chung, costretto a correre sotto la bandiera giapponese, il film “Olympia” diventato una leggenda del cinema nella regia di Leni Riefenstahl. Hitler e Goebbels volevano trasformare le Olimpiadi nell’apoteosi della razza ariana, ma a brillare furono invece i simboli dell’uguaglianza.

Le Olimpiadi del '36 raccontate da Federico Buffa
Le Olimpiadi del ’36 in scena

In scena, oltre a Federico Buffa, nella parte di Wolgang Fürstner, comandante del villaggio olimpico, i musicisti Alessandro Nidi al pianoforte e Nadio Marenco con la fisarmonica. E poi la giovane cantante Cecilia Gragnani, dalla straordinaria voce blues. Un Buffa inedito non si è limitato a raccontare le “Olimpiadi del ’36”, spettacolo prodotto dal Teatro Menotti del direttore artistico Emilio Russo, ma ha anche cantato e ballato. Da non credere che il palcoscenico non appartenesse sino a qualche mese fa ad un artista così variegato. “Quando si sale su quel palco – spiega – indipendentemente da dove si sia, avverto una sensazione completamente diversa alle altre. Una scarica di adrenalina provata soltanto nel 1997 commentando Michael Jordan”.

Un primo piano di Federico Buffa
Un primo piano di Federico Buffa

Dopo essersi occupato di basket e calcio, dall’Nba ai Mondiali di Brasile 2014, da attore ha coronato un sogno. Lui che ha un quarto di sangue siculo, per il nonno originario di Milazzo e non ha nascosto l’emozione per essere tornato, proprio in questa occasione, nei luoghi visti da piccolo. Peccato che la città di Messina non abbia risposto a dovere per un evento memorabile. “Per quanto riguarda il teatro la Sicilia è difficilissima, devi convincerla. Abbiamo fatto dieci repliche, evidentemente bisognerà tornare e fare meglio, rappresenta quasi una sfida” ha commentato Buffa ai nostri microfoni. Chi ha avuto l’onore di ascoltarlo per 2 ore e 30’ al Teatro Annibale è tornato a casa sicuramente più ricco.

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