Uno degli elementi cardine del Messina di Lo Monaco è stato il centrocampista Saro Bucolo, già uomo simbolo del Milazzo. Accasatosi in Puglia da gennaio, con il Martina ha ottenuto la salvezza in anticipo, mentre i peloritani nel girone di ritorno hanno pagato anche la sua partenza, con Damonte ed Izzillo che non sono riusciti a colmare fino in fondo il vuoto lasciato dal centrocampista catanese: “Abbiamo disputato una buona stagione, raggiungendo l’obiettivo con due giornate di anticipo. Siamo quindi molto soddisfatti”.
A Messina Bucolo è tornato da avversario ed il match del “San Filippo” è stato per lui decisamente inedito: “È stato un po’ strano affrontare l’ACR in quelle vesti, dopo due anni e mezzo con quella maglia. Tutta la situazione è stato davvero particolare”.
Sul suo addio a gennaio si è vociferato a lungo. Lo Monaco, mai tenero con chi ha lasciato il Messina, ha addebitato la separazione alla volontà del calciatore di cercare nuove strade, addirittura alternative al calcio. Un annuncio poi smentito dall’accordo con il Martina. E contro la linea del presidente si schierò perfino capitan Corona, che invece in più interviste lodò il fondamentale apporto di Bucolo e di altri protagonisti nel biennio caratterizzato dalle vittorie dei campionati di D e Seconda Divisione. Saro replicò di avere fatto soltanto gli interessi della sua famiglia, alludendo evidentemente a questioni economiche. A qualche mese di distanza per Bucolo la brace sotto la cenere si è spenta e non intende più provare a riaccenderla: “Ho già detto tutto quello che dovevo dire. Le parole di Lo Monaco? Fanno parte del gioco. Io preferisco non rispondergli, voglio soltanto giocare a calcio”.
Pensare che Bucolo era stato il primo giallorosso a rinnovare il suo contratto l’estate scorsa, scommettendo ancora sull’ACR praticamente a scatola chiusa, un po’ come gli abbonati che sono poi stati scottati da un mercato al risparmio… “L’anno scorso avevo praticamente già rinnovato di questi tempi. Da allora sono cambiate tante cose purtroppo”.
La retrocessione dopo il play-out con la Reggina non l’avrebbe mai pronosticata: “Mi ha stupito, non me la aspettavo. A gennaio, quando ho lasciato, la permanenza sembrava vicina, a portata di mano. Ed adesso non sarà facile ripartire”.
In questi giorni non sono mancati i contatti con qualche ex giallorosso: “I due derby sinceramente ho preferito non seguirli dal vivo. Un paio di giorni fa ho contattato qualche vecchio compagno, ma sono ancora tutti molto rammaricati. Non ho richiamato il direttore Ferrigno, ma il nostro è un rapporto di lunga data e resta intatto”.
In merito al suo futuro, se sarà ancora a Martina o in altri lidi, si deciderà nelle prossime settimane: “Sto vagliando varie opzioni con il mio procuratore, speriamo di imboccare presto la giusta strada. Ad ogni modo è presto per sbilanciarsi”.
La C unica, appena nata dalla fusione di Prima e Seconda Divisione, potrebbe cambiare ancora volto, tra sentenze del calcioscommesse in arrivo ed una ventina di squadre in crisi, tanto che c’è chi già immagina un anticipo della riforma ed una composizione a due gironi… “C’è un po’ di confusione ma credo che alla fine molte piazze risolveranno i loro problemi. L’anno scorso è stato un torneo molto duro e competitivo, con giocatori di qualità. Io spero di confermarmi a questi livelli e magari di migliorare ancora”.