La conferenza di presentazione del nuovo corso della Nuova Igea Virtus è stata l’occasione per definire le linee guida future, illustrate dai responsabili dell’area tecnica e societaria. Il neo direttore generale Benedetto Bottari a 3mtv ha chiarito cosa la categoria interregionale rappresenti per Barcellona. “Ci attende un’avventura affascinante, piena di oneri e onori. Siamo consapevoli di affrontare un campionato competitivo che nel tempo si è avvicinato più alla fascia del professionismo, allontanandosi dal dilettantismo. Ci dovremo far trovare pronti sotto l’aspetto organizzativo e amministrativo”.
La rinnovata dirigenza dovrà strutturarsi per competere al meglio: “Ci sarà tanto lavoro da fare, non sarà facile ma siamo vogliosi di gettarci a capofitto in questa esperienza con grande curiosità. Siamo consapevoli che si può fare leva su una società che si è rinnovata e ha grande entusiasmo. Ci attende un campionato in cui dobbiamo cercare di sbagliare il meno possibile perché pur essendo una matricola portiamo sempre il nome di Barcellona e dell’Igea Virtus, una città blasonata e di grido”.
Il progetto punta inizialmente a far assestare la squadra in serie D sfruttando un organico coeso e reduce da una stagione positiva ma che sarà inevitabilmente rafforzato anche da profili over e under di valore. “Speriamo di confermare quanti più calciatori possibile della rosa dello scorso anno. Confidiamo nel senso di responsabilità dei ragazzi e nell’attaccamento di molti. Serviranno due under in più rispetto all’Eccellenza, il roster degli over sarà ultimato anche con pedine del 2000 e del 2001, per venire incontro ad esigenze del nostro budget. “.
La società riparte dal confermatissimo tecnico Pasquale Ferrara, che dopo aver centrato per la seconda volta in carriera a Barcellona il “double” campionato-coppa, ormai da alcune settimane sta lavorando alla squadra del futuro: “Chiacchierando con possibili nuovi giocatori tutti conoscono la piazza. Venire a Barcellona deve rappresentare un punto di partenza per chi verrà. Vogliamo giocatori seri, non di nome ma che hanno stimoli e voglia di mettersi in gioco”.
L’allenatore chiede il rispetto della propria identità che ha portato in auge la squadra oltre a preservare una mentalità altamente competitiva. “Sono fiducioso e molto ambizioso perché al di là del traguardo della salvezza punteremo sulle nostre capacità tecniche e fisiche. Le mie squadre da sempre propongono gioco e non speculano. Al di là del modulo i ragazzi devono avere fame e voglia di mettersi in risalto in una piazza importante che aumenterà anno dopo anno le proprie ambizioni”.