L’Assessore designato alla Cultura della coalizione di centrosinistra Christian Bisceglia e il candidato alla presidenza della terza Circoscrizione Alessandro Geraci riaccendono i riflettori sulla casa del Cavaliere Cammarata a Maregrosso.
“Ho visitato la casa del Cavaliere Cammarata, o almeno quello che ne rimane. Giovanni Cammarata era un giovane reduce della guerra d’Africa, figlio di povera gente che, al ritorno dalla guerra, si stabilì nel quartiere di Maregrosso, uno dei più degradati della città, anche se collocato in un luogo meraviglioso. Lì trasformò la sua baracca in un visionario ‘castello pop’, cercando di tradurre in un’opera in continua trasformazione, il suo vissuto e le sue passioni. Gli animali e le maschere d’Africa, i paladini, la devozione per i santi, mostri e draghi, stelle marine e pesci, Don Chisciotte e Sancio Panza. Probabilmente fu tra i primi artisti in Europa, se non nel mondo, a realizzare, agli inizi degli anni 70, i primi murales. Morto il cavaliere, oggi della sua casa non rimane che qualche brandello, salvato grazie all’azione di alcuni studiosi e di consiglieri di quartiere appassionati e sensibili, come Alessandro Geraci, che mi ha portato qui per mostrarmi un’altra ferita della città. Questo muro praticamente dimenticato”, spiega Bisceglia.
“Tutti coloro che si occupano di politica dovrebbero passare da qui, per sentire su loro stessi quella responsabilità che un Artista, privo di istruzione ma pieno di coraggio, si è caricato sulle spalle per cambiare un angolo degradato di mondo. Credo che la lezione di Cammarata possa essere il principio del riscatto di Don Chisciotte. Ci insegna, nel quotidiano, quello che possiamo fare nei quartieri abbandonati, ci consegna l’urgenza di una visione del futuro prossimo, un’idea di come possiamo trasformare la città. Non posso non ricordare che questa via, anche quando era piena di pneumatici bruciati, carcasse di auto e baracche, era comunque la via del Castello “incantato” di Cammarata. Questo significava che la magia creata dal Cavaliere, riusciva a prevalere sulla bruttezza che c’era attorno. Un piccolo uomo, in un luogo abbandonato da uomini e da dio, coltivava un’idea di cambiamento, coltivava un’idea di bellezza, in modo semplice”, conclude l’assessore designato Bisceglia.
Alessandro Geraci aggiunge: “È stata quasi un’urgenza quella di portare Christian Bisceglia in via Mare Grosso davanti ‘Casa Cammarata’. Dall’inizio dello scorso mandato ho cercato di riaccendere i riflettori sull’artista e sulle sue opere e numerosi sono stati gli incontri con le Istituzioni e con le associazioni messinesi che, nel tempo, si sono occupate della ‘Casa del Puparo’, per cercare di fare sintesi e trovare un comune denominatore che coniugasse la messa in sicurezza, il restauro del bene, ma anche la valorizzazione a 360 gradi. Casa Cammarata ha valore artistico, perché contiene elementi originali e unici rispetto al panorama espressivo cittadino e storico in quanto espressione di un processo di impegno civile post dopoguerra. Ha anche una valenza sociale, perché rappresenta in forma lucida una plateale denuncia del degrado ambientale, del disagio, dell’assenza dei diritti fondamentali in cui versa una grossa fetta della popolazione messinese ed in particolare della Terza Circoscrizione. Dopo anni di abbandono con l’assessore Bisceglia cercheremo di dare vita ad un progetto che contenga due cose fondamentali: l’anima per ridare identità e valore sociale ad un’intera comunità e una visione concreta che faccia esplodere finalmente il potenziale unico delle sue opere”.