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Biagioni: “Non c’erano i margini per continuare. Ma Messina mi resta nel cuore”

Dopo Raffaele e Infantino, il Messina ha congedato anche Oberdan Biagioni. Un autentico record, che fotografa al meglio una stagione tormentata, nonostante le soddisfazioni di Coppa.

Nel day after, l’ormai ex allenatore dell’Acr analizza con lucidità e pacatezza quanto è accaduto soltanto poche ore prima: “Non sono il primo e non sarò l’ultimo allenatore ad essere esonerato. Purtroppo non c’erano i margini per andare avanti. Peccato, prima di Troina avevamo pur sempre inanellato nove risultati utili consecutivi. Ma i rapporti si rompono al di là di quello che si ottiene sul campo”.

Paolo Sciotto
Il presidente dell’Acr Messina Paolo Sciotto

Cosa ha originato l’improvvisa separazione con la società della famiglia Sciotto? “Ci sono state delle divergenze. Non eravamo d’accordo su alcuni aspetti e siamo arrivati a discuterne animatamente. Ognuno ha espresso la sua opinione, io ho detto con franchezza quello che pensavo. Eravamo entrambi alterati”.

La motivazione addotta dal club è inusuale: “Motivi disciplinari? Mi sembra allucinante. Non ho ancora ricevuto il fax e quindi non ho letto nel dettaglio. A Messina poi non mancano mai i retroscena, che ingigantiscono le cose. Ribadisco che è stato soltanto uno scambio verbale, di natura prettamente tecnico-organizzativa, sulle difficoltà che vivevamo ogni giorno”.

Biagioni
Nello spogliatoio del Messina sembrava ritrovata l’armonia (foto Nino La Macchia)

Quelle che in fondo avevano convinto nei mesi scorsi altri allenatori, Modica e Raffaele su tutti, a scegliere altre strade, che li hanno portati peraltro a raccogliere risultati di spessore a Cava dei Tirreni e soprattutto a Potenza: “Sabato non ci siamo allenati e l’acqua calda è mancata tante volte in questi mesi. Non ho quasi mai potuto svolgere doppie sedute perché il “Marullo” era disponibile soltanto la mattina. Spesso il martedì facevamo palestra perché poi non era aperta il giorno dopo. Questo mi ha portato ad essere nervoso nelle ultime settimane ed è sfociato in un vivace battibecco”.

A completare il quadro anche un incidente diplomatico: “Non essendoci un segretario in società, ho saputo soltanto l’1 aprile che per il 21 marzo ero stato convocato davanti alla Procura Federale, per le testimonianze relative ad alcuni atleti messi fuori rosa a dicembre, ovvero Gambino, Cossentino e Russo. Nulla di particolare, ma avendolo appreso tardi, mi sono presentato soltanto alla vigilia del match con il Giulianova”.

Oberdan Biagioni
L’urlo di Oberdan Biagioni (foto Nino La Macchia)

A pochi giorni dalla conquista della finale di Coppa Italia, davanti a 3500 spettatori, matura quindi un paradossale divorzio: “Dispiace perché mancava soltanto un mese. Sono riservato ma porterò dentro di me il ricordo di una grande piazza, con una grande tifoseria, che ha fame di calcio, che non riesce a trovare sfogo. Sono stati mesi duri, difficili, ma ne siamo usciti bene. Ed ora i ragazzi faranno l’ultimo sforzo”.

Con Biagioni lascia anche il preparatore dei portieri Massimiliano Malandrucco. Da decifrare il futuro del ds Gianluca Torma: “Sarà in città domani. È libero di scegliere, anche se era arrivato a Messina con me. I ragazzi? Qualcuno sarà dispiaciuto, altri meno. A questo punto devono concentrarsi sul finale di campionato e sulla Coppa Italia. Da oggi sarò un grandissimo tifoso del Messina, che mi resta nel cuore. Ringrazio i tifosi, anche chi mi ha contestato: accade sempre in questo lavoro così particolare”.

Biagioni
Biagioni e Arcidiacono si scambiano il cinque (foto Nino La Macchia)

La squadra è stata momentaneamente affidata al preparatore atletico Giuseppe La Spada, che Biagioni ringrazia: “Un ragazzo capace e leale. Magari in seguito ci lavorerò di nuovo assieme. Tengo a salutare con affetto i custodi, i magazzinieri, i giardinieri e lo staff sanitario, che ha sofferto con me, offrendo un lavoro essenziale, pur compiendo sacrifici personali non indifferenti. Uno staff degno della serie B”.

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