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Betaland, la ricetta di Di Carlo: «Continuiamo così, operosi, umili e orgogliosi»

La conferenza pre Caserta-Orlandina è aperta dal direttore sportivo Giuseppe Sindoni che introduce l’ultimo arrivato in casa Betaland , l’ala serba Milenko Tepic.

«Milenko si è unito alla squadra due giorni fa – dichiara Sindoni – io e il club siamo felici di aver portato un giocatore di questo livello a Capo d’Orlando. Crediamo che Tepic parli la stessa lingua cestistica del gruppo che sta facendo divertire i nostri tifosi e sta meritando il supporto di Capo d’Orlando». A suffragio delle parole del Ds del club come testimonianza del rapido adattamento del cestista serbo in Italia il fatto che Milenko non necessiti neanche della traduzione delle domande poste dalla stampa in sala: «Non parlo ancora italiano, ma capisco già un po’ – commenta Tepic – sono molto contento di essere qui. Questa club ha un progetto molto interessante, è la città più piccola d’Europa a militare nel massimi campionati nazionali. Avevo delle offerte, ma aspettavo un progetto davvero stimolante come questo di Capo d’Orlando. Mi piace questa squadra, l’organizzazione, mi hanno accolto benissimo, mi sono adattato velocemente. La prima volta che sono venuto a Capo d’Orlando col Partizan ero un ragazzino (in amichevole nel 2007 ndr), ora ho 29 anni, sono contento di essere qui di nuovo e farò del mio meglio per aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi stagionali. Seguivo già il campionato italiano, la maggior parte delle squadra ha 5 o 6 americani in squadra e il loro livello somiglia a quello dei college americani, ma questo modo di costruire le squadre può farti fare cose buone, ma anche no. Quando ho visto il roster di Capo d’Orlando ho notato che qui non era così, era diverso. Se seguiamo le nostre regole e il nostro modo di giocare possiamo tranquillamente competere con tutte le squadre del torneo. Non so qual è il momento più bello della mia carriera ho giocato tanti anni in squadre di alto livello, ho giocato per il Partizan che è la squadra per la quale tenevo da bambino, e poi anche per altre squadre importanti. Quando ottieni i risultati e hai un buon feeling con i compagni, allora si che avrai ottimi ricordi».

Betaland Capo d'Orlando-Olimpia Milano
Coach Di Carlo attento alla sua squadra (Foto R. Fazio)

Coach Di Carlo non nasconde l’emozione per il ritorno nella terra natia: «Mentirei sei dicessi che domenica non sarò emozionatissimo. Quel palazzetto è stata la mia vita dal 1983 al 2003, ci sono cresciuto, una volta lì rivedrò tante persone care che mi hanno avviato a questa attività. Avrò avversari che sono amici, la partita di domenica avrà un valore particolare. Dalla palla a due in poi però le emozioni lasceranno il posto alla voglia di vincere che abbiamo, faremo tutto per riuscire a violare il PalaMaggiò. Sarà difficile ma ci farebbe fare un grande passo avanti. Questa squadra sta giocando come in estate avevamo pensato che dovesse fare. La stagione è ancora lunga, dobbiamo ancora acquisire una completa identità e diventare un gruppo pronto a superare ogni ostacolo. La partita di domenica rappresenta uno di questi step da superare, sarà molto importante perché affrontiamo una squadra che gioca un’ottima pallacanestro, che ha vinto 5 partite su 7 e ha un roster molto lungo. Violare il campo di Caserta ci darebbe ancora più consapevolezza nei nostri mezzi, sarebbe una grande prova di maturità».

Chiusura infine dedicata alla città e alle convinzioni che la squadra ha acquisito in questo inizio di stagione: «Noi siamo Capo d’Orlando, non dobbiamo perdere consapevolezza della dedizione che tutti quanti insieme abbiamo messo per raggiungere questi risultati. Se pensiamo che è scontato vincere rischiamo di diventare presuntuosi. Continuiamo a lottare col coltello fra i denti, essendo orgogliosi di essere orlandini».

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