Time out Betaland - Foto R. Fazio
Storica prima in serie A da head coach per Gennaro Di Carlo che a La Gazzetta del Sud ha dichiarato: “Secondo me l’avversario può tosto questa sera eravamo noi stessi e non me ne voglia Venezia. In settimana abbiamo più volte pensato a questo e l’approccio alla gara è stato figlio della tensione di queste ultime settimane. La vera difficoltà è stata gestire il minutaggio di Jasaitis per farlo entrare in ritmo gara ed abbiamo preso un rischio a sette minuti dalla fine. La sua presenza è devastante. Penso sia doveroso un ringraziamento a tutti i ragazzi. Avevo detto loro che noi le partite le dobbiamo vincere a sessanta punti, come questa sera. Ringrazio lo staff ed il pubblico di Capo d’Orlando che è magico. Questa sera è stato come quando abbiamo vinto in casa contro Sassari un anno fa. Vittoria della svolta? Penso di si. Mi auguro che questa vittoria serva a far prendere coscienza a nostri ragazzi di poter giocare sempre meglio e soprattutto di segnare di più”.
Ovvio rammarico per Carlo Recalcati e la sua Reyer Venezia, squadra che ha investito tanto per potenziare il suo roster ma in questo momento non trova la necessaria continuità di rendimento tra campionato e Coppa: “Non è stata sicuramente una bella partita. Non siamo stati capaci di chiudere la gara quando ne abbiamo avuto l’opportunità, abbiamo sbagliato troppi tiri aperti e così ci siamo negati la possibilità di creare veri problemi all’avversaria. L’Orlandina è stata in grado di mettere in campo tutte le risorse che aveva a disposizione, mentre noi abbiamo sbagliato parecchie scelte, soffrendo soprattutto nell’uno contro uno. E alla fine siamo stati giustamente puniti. Ci aspettavamo questa Orlandina, sono in una situazione di classifica molto difficile e hanno avuto diversi problemi di organico. Era logico che al PalaFantozzi avrebbero dato il tutto per tutto. Il problema siamo stati noi che abbiamo permesso loro di rimontare continuando a sbagliare canestri facili. Preoccupato? Niente affatto, ma è bene tenere alta guardia. Le squadre che stanno dietro si sono rinforzate e tutte quelle che sono nella nostra situazione di classifica devono cominciare a guardarsi le spalle perché il gruppo di coda è sempre lì a ridosso”.
Oriakhi gioca spalle a canestro – Foto R. Fazio
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