Valerio Bertotto incrocia nuovamente da ex il Messina. La fugace parentesi in riva allo Stretto dell’estate 2016 è un lontanissimo ricordo. Il suo Giugliano sbarcherà al “Franco Scoglio” da terzo in classifica insieme al Monopoli, forte dei 23 punti in classifica e delle due vittorie consecutive conquistate contro Picerno e Trapani, grazie alle quali ha reagito alle due sconfitte rimediate in precedenza. Un grande inizio di stagione per i gialloblù, pronti ad affrontare Manetta e compagni che la “bandiera” dell’Udinese vede così: “I pareggi che ha ottenuto il Messina sono stati frutto di tanto impegno e tanta volontà. Si tratta di una squadra molto ben allenata, che ci mette impegno e dedizione e che rimane aggrappata, questo è un segnale importante. Lo 0-0 dell’ultima partita, un derby, contro una squadra forte come il Catania, dà valore a questa formazione, nonostante possa soffrire un pochettino”.
“Sono partite che se non le approcci con ferocia agonistica e lucidità – avverte Bertotto – puoi andare incontro a delle brutte domeniche e questo non deve assolutamente capitare. Siamo un po’ corti numericamente nelle alternative, come al solito facciamo di necessità virtù, ma bisogna andare avanti e pensare a quello che si ha attualmente, non a quello che manca”. Out, tra gli altri, Romano, Masala e lo squalificato Maselli.
Il Giugliano proverà a sfatare il tabù Messina, dove non ha mai vinto, né segnato, perdendo anche l’ultimo confronto nello scorso campionato, quando fu decisivo il gol dello scorpione di Plescia. “Fare dei paragoni da una stagione all’altra non è corretto, ci sono dinamiche e situazioni nuove che portano a spostare di volta in volta l’obiettivo. Io vivo la mia realtà, fortunatamente stiamo crescendo, abbiamo assunto consapevolezza e la certezza di sapere di affrontare le partite così come le prepariamo nella nostra quotidianità, con i pregi e qualche limite che fa parte di questo percorso di crescita”.
Che partita sarà domenica? “Il Messina ha cambiato qualcosa nell’ultimo periodo anche a livello tattico, hanno adottato prima un modulo e poi un altro, idee diverse ma con un concetto di base. Esprime tutto il carattere del mister, un ottimo allenatore che sa fare bene il suo mestiere. Ha capacità nel ribaltare bene le situazioni di fase difensiva in potenziali situazioni di pericolo, l’attenzione deve essere quindi altissima. Loro sono bravi a riconquistare palla ed a ripartire, con giocatori validi che a campo aperto possono fare male. Noi dobbiamo proseguire sul nostro modello, ovvero essere feroci, determinati, qualitativamente bravi. Quando riusciamo ad esprimere qualità nelle nostre giocate e idee abbiamo grandi vantaggi. Poi ci sarà la partita che dirà se e quanto siamo stati bravi”.
Sulla sfida degli ex al Messina, che comprende lui stesso, aggiunge: “Balde può essere una spina nel fianco? Potrebbe esserlo, così come anche Giorgione. Io faccio l’allenatore e al massimo cerco di limitare i danni”.
L’attuale piazzamento, frutto di ben sette vittorie centrate in tredici giornate, rende merito all’opera di Bertotto, per la seconda stagione alla guida dei campani: “Credo nel mio lavoro e in quello dei ragazzi, ne vado orgoglioso, li vedo costantemente fare bene il loro dovere. Ogni settimana è diversa dalle altre, quanto fatto devi sempre riconquistartelo la partita dopo. Se non ci metti quelle componenti che ti hanno portato fin lì il castello può anche crollare, ma noi vogliamo essere costruiti sul cemento armato e proseguire su questo percorso. Il miglior Giugliano si è visto col Trapani? Non lo so, abbiamo fatto un’ottima partita anche altre volte, forse l’avversario di blasone nell’ideale finale dà più risalto alla prestazione. A prescindere dall’avversario la squadra tende ad avere maggiore consapevolezza dei propri mezzi. Mi auguro ci sia un continua crescita per vedere sempre un Giugliano migliore rispetto alla settimana prima”.
