Ospiti in collegamento televisivo su Sportitalia, Alessandro Berardi e Giuseppe Capua hanno raccontato le innumerevoli vicissitudini attraversate con il Messina. Dalla conquista di una difficile salvezza in Lega Pro alla mancata iscrizione del club, con la grana stipendi a pesare su chi aveva fatto tanto per centrare, tra mille problemi, l’obiettivo stagionale.
“Oltre il danno la beffa – ha commentato il portiere – perché quando è cambiata la proprietà ci vennero fatte certe promesse. Ovvero: raggiungete la salvezza e avrete i vostri soldi. Noi ci siamo riusciti sebbene mancasse tutto… Non va dimenticato che ci sono famiglie dietro di noi e le conseguenze sono enormi. Vorremmo dunque garanzie da calciatori anche per i prossimi anni. A mio avviso vanno cambiate le regole sul pagamento degli stipendi. La Lega Pro, in fondo, è una risorsa importante per il calcio italiano”.
Gli fa eco il centrocampista campano: “All’epoca del cambio di proprietà leggemmo le dichiarazioni del presidente Gravina il quale rassicurava tutti, dicendo che con Proto le cose sarebbero andate bene. Anche lui evidentemente si è fidato. Abbiamo avuto un incontro proprio con il presidente Gravina a Firenze di recente per gli stipendi e ci ha assicurato che le cose si metteranno a posto. Quest’anno abbiamo finito il campionato senza la fideiussione, un problema gravissimo che il sistema ha permesso, facendo andare avanti tutto. Siamo stati dei grandi uomini a far sì che il torneo si concludesse, nonostante in questo modo i nostri stipendi non fossero garantiti. La colpa, comunque, non è solo di Gravina, ma dell’intero sistema”.