L’insofferenza per la gestione del Messina ha raggiunto l’apice, dopo otto anni in cui il feeling tra la piazza e il presidente Pietro Sciotto non è mai davvero sbocciato. La Curva Sud, dopo gli striscioni esposti all’esterno dello stadio “Franco Scoglio”, si è data appuntamento a Piazza Unione Europea, ai piedi del Municipio, per chiedere un maggiore impegno delle Istituzioni, anche nell’ottica di un cambio societario che potrebbe concretizzarsi nel weekend, dopo settimane di ipotesi e smentite.
Il sindaco Federico Basile non si sottrae al confronto: “L’estate scorsa sono stato alla presentazione della squadra a Piazza del Popolo per rispetto del presidente Pietro Sciotto, che nel frattempo era ricoverato in ospedale. Ho incassato allora i fischi dei tifosi e non ho difficoltà ad espormi di nuovo oggi”.
Il “Franco Scoglio” resta privo di una copertura e non c’è più traccia del bando europeo al quale aderì soltanto il Fc Messina di Rocco Arena, che poi si ritirò mestamente a stagione appena iniziata dalla serie D, dopo la mancata ammissione in C per la bocciatura di una fideiussione individuata soltanto in Asia.
Il primo cittadino rimarca comunque i passi avanti compiuti nella gestione ordinaria dell’impianto: “Il Comune è sempre stato al fianco del club con atti amministativi e interventi concreti. Nell’ultimo campionato il manto erboso è rimasto in condizioni più che dignitose dopo le tante perplessità dell’estate scorsa e la foresteria è stata riattivata. I tesserati del Messina ci hanno dormito per un anno, anche grazie alla nostra manutenzione. Un impegno che sarà rinnovato. Non saprei come supportare ulteriormente il club”.
Basile esclude ogni imbarazzo in merito alla posizione di Matteo Sciotto, vice-presidente del club fin dalla sua fondazione nel 2017 e ora esponente dello stesso partito degli ultimi due sindaci: “Non condivido queste dietrologie. È un deputato in una compagine politica ma questo suo ruolo non incide con la contemporanea presenza in società”.
Per dovere di cronaca va evidenziato che nell’ultimo organigramma Matteo non compare più al fianco del fratello Pietro. Avrebbe infatti lasciato la relativa carica, forse anche nell’ottica del possibile cambio societario. I gruppi organizzati si faranno sentire all’esterno di Palazzo Zanca. Basile non esclude un confronto diretto: “Non c’è disinteresse da parte dell’Amministrazione. Sono sempre disponibile e se mi vorranno ascoltare io sono presente”.
Da un mese esatto un fondo estero, che non si è però presentato ufficialmente alla città, tratta l’acquisto del pacchetto di maggioranza dell’Acr Messina. Il club replica stizzito alle continue indiscrezioni relative ad una resistenza di Pietro Sciotto alla cessione, sempre sfumata negli ultimi otto anni nonostante una lunga serie di offerte, che – a detta della società – non hanno mai avuto l’indispensabile conforto di liquidità e garanzie economiche.
La città che ha ottenuto la ribalta internazionale grazie all’impresa di Jaan Roose, capace di attraversare a piedi su una corda lo Stretto di Messina, non riesce ad attrarre un investitore serio e facoltoso, come è avvenuto a Catania e Palermo: “Sciotto ha comunque investito in città e un Comune non può interferire più di tanto con i loro programmi. Siamo aperti ad ogni scenario e mi auguro che qualcuno possa davvero sbarcare a Messina nel prossimo futuro. Ma non ho avuto contatti in tal senso e non conosco il gruppo estero di cui si parla nelle ultime settimane”.