Un Italbasket più forte delle avversità ottiene con un turno d’anticipo il pass per la seconda fase di Lille, traguardo significativo ottenuto in un girone di ferro. Parlando di Nazionale viene quasi intuitivo ricollegarsi alla figura di Gianluca Basile che all’interno del roster azzurro trionfò in finale, laureandosi Campione d’Europa nel 1999. Così, abbiamo chiesto al “Baso” i suoi ricordi e le sue emozioni in Nazionale: il trionfo in Francia 1999, il bronzo in Svezia nel 2003 e tanto altro…
“Il mio rapporto con la maglia azzurra è andato avanti dal 1998 al 2007 con grande fotuna. Le soddisfazioni non si contano perchè ho pescato l’annata giusta coi vari Myers, Galanda, Fucka, Bulleri, Marconato. Ci vuole anche fortuna per vincere qualcosa. Gli Europei del 1999 sono stati i più difficili, c’erano gradi squadre e veri campioni come Sabonis nella Lituania, Divac e Djordjevic nella Serbia, Kukoc nella Croazia. Conservo bei ricordi perchè due settimane prima è nata mia figlia, Meneghin mi fece una sorpresa e i rituali della culla che ci siamo portati dietro. L’attuale Italia è quella con più talento tenico della nostra storia che dell’intero Europeo, non ho dubbi. Si gioca con un solo pallone e non basta avere talento offensivo. Purtroppo o per fortuna le gare e le medaglie si vinconio in difesa con la volontà d’impdire il canestro agli altri, anche con 60 punti. La difesa è un blocco unico, se uno sbaglia becchi canestro. Ognuno deve capire il suo ruolo e mettersi a disposizione della squadra, anche senza segnare ma prendere rimbalzi conta e può essere decisivo per vincere”.