Il Comune si è attivato per cercare di tenere in vita il Messina, sprofondato in una grave crisi societaria, l’ennesima dal 2008 ad oggi. Il sindaco Federico Basile ha lanciato un appello all’imprenditoria cittadina: “Confidiamo in una risposta. Abbiamo lanciato una ciambella di salvataggio per salvaguardare il risultato agonistico e la serie C. La situazione resta delicata anche perchè c’è un atto notarile che complica il tutto”.
Il 20 febbraio infatti l’Aad Invest Group, nuovo socio di maggioranza da inizio gennaio, non ha rispettato la prima scadenza che imponeva un versamento di un milione e 250mila euro al presidente uscente Pietro Sciotto. Che dopo sette anni e mezzo aveva deciso di cedere la gestione del club, provato da una costante contestazione, dalla mancanza di risultati e anche da alcuni problemi di salute.
Se gli acquirenti si confermeranno inadempienti, il socio di minoranza potrebbe reclamare la restituzione delle quote. Un quadro nebuloso, che rende ancora più complicato intavolare eventuali trattative alternative mentre il professionismo rischia di sfuggire di mano.
A fare il punto sull’operazione di salvataggio avviata da Palazzo Zanca è l’assessore allo Sport Massimo Finocchiaro: “Abbiamo contattato in prima persona tanti imprenditori, alcuni pubblicamente, altri in forma privata e riservata. Speriamo che qualcosa si concretizzi anche se non è semplice. È importante anche il contribuito del piccolo commerciante o dell’appassionato che ha a cuore le sorti del Messina”.
Per l’esponente della Giunta la priorità è raccogliere fondi utili per rispettare le scadenze federali: “Non è stata lanciata un’opa d’acquisto anche perchè l’Amministrazione non ha competenza sulle offerte, la proprietà o le quote. C’è un malato da soccorrere e non si va in ospedale per aggredire i medici che non l’hanno soccorso. Se il paziente si riprenderà poi si potrà parlare anche di altro”.
Dopo la tormentata gestione Sciotto e la cocente delusione rappresentata dalle promesse disattese da parte dell’Aad Invest Group, che non ha dato seguito ai programmi svelati proprio nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca nè agli impegni notarili, non mancano però i perplessi: “Speriamo di completare la raccolta fondi entro lunedì. Tanti amici hanno già dato un piccolo contributo ma non ci sarà una lista di nomi o di “fenomeni”. La causale fa riferimento ad una donazione finalizzata al pagamento dei contributi fiscali. Il conto corrente è monitorato da persone bene, di cui ci fidiamo”.
