Max Barnofsky in allenamento al Celeste (foto Marco Familiari)
Il difensore tedesco Max Barnofsky è il primo acquisto di peso operato dal Fc Messina. A favorire il suo approdo in riva allo Stretto è stato anche un legame sentimentali: “Sono una persona che per propria natura ama lottare in tutto ciò che fa, nessuno mi ha regalato mai nulla. La mia compagna è di Reggio Calabria e volevo fortemente restare in zona. Avevo una proposta caldeggiata dal mio procuratore ma poi è arrivato l’interesse da parte del Fc Messina. Mi hanno corteggiato a lungo e si è creata una forma di rispetto reciproco”.
Dopo un infortunio rimediato a fine ottobre, l’ex calciatore dell’Hallescher non disputa una gara ufficiale ormai da nove mesi: “Ho detto loro che ero fermo da un po’ di tempo per causa di un infortunio ma mi hanno accettato sia come giocatore che come uomo e non era scontato, perché di carattere sono un po’ problematico”.
Dopo le esperienze con il Carpi e il Gozzano, il centrale difensivo scende tra i Dilettanti: “A questo punto della mia carriera dopo essere stato in serie B e C, anche se per me scendere in D rappresenta un passo indietro, ho deciso di accettare perché qui avverto grande professionalità e secondo me è la scelta giusta da prendere”.
Dopo l’assenza forzata e il lockdown, Barnofsky ha grande voglia di rivalsa: “Non vedo l’ora di partire e sono grato per tutto quello che la società mi sta offrendo. Dopo tre giorni di allenamento ovviamente mi sento stanco, soprattutto alle gambe, ma è normale perché vengo da un lungo infortunio. Mi sento bene e sono a posto mentalmente, sono pronto a battagliare sul campo. Messina è il posto giusto per rialzarsi grazie a un grande progetto che vuole riportare in auge una grande piazza”.
In Sicilia trova soltanto un volto noto, quello del capitano: “Prima di firmare ho rivisto le gare del Fc Messina dello scorso anno. Conoscevo già il capitano Giuffrida e davvero ho trovato un grande gruppo. È difficile vedere uno spogliatoio così unito, che fa sentire a casa uno straniero sin dal primo giorno di ritiro. Non è retorica né voglio dire le solite cose pronunciate da un calciatore”.
Il gruppo ha rappresentato l’arma in più della truffa di Gabriele nel passato torneo e ci sono le premesse per replicare quanto costruito l’anno precedente: “Tutti a tavola, dai giovani ai più grandi, stanno insieme e parlano senza barriere. Non mi era mai accaduto in nove anni di carriera. Siamo concentrati nei momenti di lavoro e poi sappiamo divertirci fuori dal campo. Ringrazio la società e i tifosi, ci sono i presupposti per fare davvero bene. Anche al nostro interno avvertiamo queste sensazioni positive”.
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