Due indizi fanno una prova. Il Bari era destinato a guidare la classifica e nessuna formazione dopo due giornate tiene il passo dei galletti, unici a punteggio pieno. In un campionato in cui da subito pesa molto il fattore campo, il club di Luigi De Laurentiis guarda già tutti dall’alto in basso.
I pugliesi non trovano però la complicità della Sancataldese. Per il 4-1 finale l’onda biancorossa comincia ad ingrossarsi soltanto al 32′, con un gioco di prestigio di Neglia che trasforma un’azione innocua nell’1-0, prima che Franza possa accorgersene. E subito in palla, l’ex Siena raddoppia nove minuti più tardi, con un destro chirurgico dal limite dell’area. Nella ripresa Floriano ripete lo show di Messina, scartando addirittura il portiere per il 3-0. Ed a rompere il ritmo dell’undici di Cornacchini c’è il secondo rigore in due partite trasformato da Ficarrotta, prima del poker firmato Piovanello. I diecimila del San Nicola , davanti alle telecamere di DAZN, festeggiano quindi una capolista fatta e finita. Che la quarta serie la approccia a pugni nello stomaco.
Sul lato opposto del ring finisce allora il Messina, paralizzato nello stesso incubo di un anno fa. Sul fondo a 0 punti, da soli, i peloritani rimediano un 3-0 che stavolta è senza attenuanti. Passa l’Igea Virtus, che si scopre meno acerba del previsto (QUI la cronaca) umiliando la biancoscudata già con una doppietta di Miuccio nel primo tempo ed il sigillo del barcellonese Lancia.
Ed in tema derby il Gela prende fiato, beffando un Città di Messina che prende ancora le misure della categoria. Gli azzurri, nel ping pong di quattro vantaggi e tre pari subiti, violano il Franco Scoglio per 4-3, con più tenacia e meno impacci che all’esordio (il commento QUI). Al 18′ apre dunque il fuoco Alma, in scivolata a due passi da Paterniti. Da 40 metri gioca invece di astuzia Galesio, che insacca l’1-1 e merita la standing ovation del pubblico. Dopo l’intervallo appena due minuti separano i gol di Sowe, Fragapane ed ancora Alma. Il sinistro imparabile di Ferraù, al 68′, ristabilisce l’equilibro, ma è pura illusione per l’undici dello Stretto. Sicignano, di testa, è ancora decisivo ed i nisseni difendono a denti stretti l’unico blitz del turno, utile ad uscire dal guado.
La restante cascata di segni “1” è dominata dal riscatto del Locri, che festeggia il ritorno in Serie D con 90′ di ritardo. Svegliato dal Portici, che al 10′ passa con Sorrentino, l’undici granata deve tutto a Pellegrino, che poco più tardi para un rigore degli azzurri. Da lì è un crescendo degli uomini di Scorrano, che inanellano un poker. Il pari arriva alla mezz’ora, da Caruso. Un altro penalty, ma per i padroni di casa, permette a Pirrone di completare la rimonta. Mazzone strappa gli applausi dei presenti, con un colpo da maestro che vale il 3-1. Al 90′ è dunque Caruso a fissare il risultato e lanciare i suoi al secondo posto.
La missione riscatto si compie anche per Acireale e Marsala, che aprono lo stadio con una vittoria ed un colpo di spugna alle sconfitte di misura dell’andata. A partire meglio sono i granata, che superano la Nocerina facendo leva sull’amarcord. Il vantaggio, su rigore, lo firma appunto Luca Madonia, appena tornato all’ombra dell’Etna insieme a mister Carlo Breve. L’apparente ordine del primo tempo nasconde però la furia della giovane armata irpina, che al 43′ sorprende i granata con il pari ad opera Orlando. La vittoria diventa così una una montagna da scalare per gli acesi, che all’87’ raggiungono la cima ed esultano con Manfrè, per il 2-1 che dà loro i primi tre punti.
La fatica del Marsala è invece tutta nel primo tempo, davanti ad un Roccella sorpresa del primo turno. Gli jonici difendono ordinatamente ed a Prezzabile, al 50′, serve prendere l’ascensore per sbloccare la gara. Il primo guizzo dal ritorno in D è tanto forte da avere in serbo anche il raddoppio, di Sekkoum, che 7′ più tardi blinda il successo degli azzurri.
Intanto risorge la Turris, che rimedia alla figuraccia dell’andata con un capolavoro tattico tutto a spese del Troina. Rivoluzionata, la formazione dei corallini, supera per 3-1 i siciliani e ritrova la fiducia perduta al primo fischio d’inizio. Ne è prova, già al 12′, il gol di Auriemma, che infiamma i ritmi di una gara tutta in mano ai campani. Longo, alla mezz’ora, si inventa il colpo del raddoppio, ma il Troina è vivo e riapre tutto con un’incornata di Lo Cascio, sul gong. Grimaldi e Boncore giocano dunque a scacchi per tutta la seconda frazione: il tempo scorre in attesa del colpo di scena, che arriva a 5′ dal termine. Celiento, da punizione, appoggia il cuoio sotto l’incrocio dei pali e butta già il Liguori. I corallini saldano il -2 di penalizzazione e sono adesso in pista.
Ben più concreta è poi la Cittanovese, che muove la classifica con il minimo sforzo. I giallorossi, in casa, vincono il braccio di ferro fermando lo sprint del Rotonda. A sette minuti dalla fine un guizzo di Napolitano spezza proprio il torpore combattuto dai giallorossi, che salgono a tre punti.
Resta invece nelle secche della bassa classifica il Castrovillari, senza infamia e senza lode dopo 180′ ed una costosa campagna acquisti. I rossoneri, bloccati sullo 0-0, un altro pareggio contro la Palmese, che procede a braccetto degli aspromontani e col neo mister Franceschini si è già tirata fuori dalle turbolenze societarie di fine estate.
Il programma della terza giornata offre al Bari la seconda gara interna consecutiva, contro la Cittanovese. Le seconde classificate sono tutte in trasferta, ma Igea Virtus parte avanti sfidando la Palmese. Match caldi sono Sancataldese-Turris e Troina-Castrovillari. Messina e Città di Messina restano invece su prove non semplici. Al Franco Scoglio arriva il Marsala. Per gli uomini di Furnari è già tempo di fare i conti con la Campania, sponda Nocerina.