Nuove nubi tornano ad addensarsi sul futuro del basket a Barcellona. Il grido d’allarme della proprietà del Basket Barcellona è recentissimo e, come auspicato nelle intenzioni iniziali, non è andato a vuoto. Una presa di coscienza sana e matura a pochi giorni di distanza dalla lettera inviata dal dott. Fedele Genovese a tutti gli attori protagonisti e alle componenti per renderle partecipi della situazione dell’arte con le nuove ed inesorabili scadenze che rischiano di condizionare in negativo il futuro della massima realtà sportiva della città del Longano. Le scadenze federali incombono e ad oggi la società non è più in grado di fronteggiarle. Per completezza d’informazioni ed una maggiore chiarezza espositiva sulla vicenda abbiamo raccolto il punto di vista interessato e stilato un consuntivo sui primi mesi di esistenza del Bar Basket Trust col Trustee e portavoce del movimento Pippo Maiori, riconosciuto da tutti gli appassionati della palla a spicchi barcellonese parte attiva per non aver lesinato sforzi nell’opera di consolidamento e salvaguardia del patrimonio sportivo, ottenendo numeri concreti.
Il professionista parte dall’incipit della questione: “Il dato oggettivo è sperare che la scadenza del 5 dicembre si superi senza problemi di alcuna natura, la mancata corresponsione avrebbe gravissime ripercussioni. Sono mesi che combattiamo al fine di garantire alla squadra un futuro sereno, quella della lettera è stata un’iniziativa assunta dal dott. Genovese in un particolare momento estremamente delicato della stagione. Il Trust, che è uno dei capisaldi del progetto cestistico, posso affermare che ha svolto seriamente la propria attività di raccolta di contributi tra gli appassionati. Ha versato la somma raccolta e portato avanti tante iniziative costruttive. Quando partimmo col progetto presentato nella sala consiliare del Comune sapevamo che l’iter avrebbe richiesto tempi tecnici medio-lunghi ma la raccolta di contro è partita subito con buona lena. L’altro obiettivo della costituzione di un consorzio di imprese, a modello di realtà d’eccellenza italiane e straniere invece richiedeva non meno di 12-36 mesi per entrare a regime”.
Il dott. Maiori affronta in prima persona tutte le diverse questioni sollevate dalla lettera e relative al rispetto di scadenze economiche imprescindibili per garantire un futuro nel campionato in corso: “Leggo di una dispersione delle forze in campo con l’invito ad abbonarsi o la campagna Sosteniamola che non erano comunque al centro del progetto del Trust ma con serietà abbiamo lavorato anche in quel senso. La comunicazione commerciale ha nuovi interpreti rispetto al passato ma ci ha visto ugualmente scendere in campo. Di certo dai piani alti della società si chiede maggiore concretezza ma guardando alla strutturazione della compagine societaria posso dire, ad oggi, che c’è poca chiarezza su chi veramente ne faccia parte”.
Molto chiaro il discorso del portavoce del trust che col suo discorso ha un destinatario ben individuabile.
“In questo quadro al momento il ruolo da specificare è quello dello sponsor principale, (Sigma, ndc) di Immacolato Bonina, perché gli accordi erano che l’imprenditorie principe si accollasse i debiti pregressi, non afferenti alla stagione in corso ed al contempo versasse gli importi nuovi, quelli che servono a stretto regime, già a partire dal 5 dicembre che altrimenti rischiano di minare il resto della stagione. Non capisco invece il perché si parli di “ultime tre mensilità” che verranno effettuate quindi non prima di maggio quando la situazione potrebbe aver già preso contorni del tutto irrimediabili”.
Il comitato di professionisti ed appassionati sempre al fianco della pallacanestro non sta fermo in questi giorni così caldi e determinanti per il futuro. Sono tante le riunioni in agenda: “Incontreremo nell’immediato sia la squadra ed il coach Perdichizzi che il dott. Genovese, vogliamo raccogliere tutto il possibile per far fronte alla scadenza più impellente, ricorreremo anche all’idea del sorteggio lanciata da poco tempo. Va ribadito che se non si rispetterà la scadenza, la squadra entro 15 giorni incorrerà nell’esclusione dal campionato. Tutto dev’essere finalizzato al mantenimento in vita della squadra ma non è facile muoversi al cospetto di un ambiente certamente poco sereno”.
Capitolo società, snodo cruciale in questo frangente. “Gli sforzi del dott. Genovese sono sotto gli occhi di tutti ed anche il dott. Prestipino ha contribuito con solerzia. Posso dire, senza essere smentito, che il Trust ha onorato e ancora onorerà la sua duplice missione, quella della raccolta di contributi e la comunicazione commerciale. Non vogliamo turbare la serenità di un ambiente già provato per i recenti fatti. Il momento è delicato, l’appello accorato deve essere raccolto da chi ancora non ha fatto tutto il possibile. La squadra può sopravvivere unicamente se tutti daranno il proprio apporto alla risoluzione dei problemi”.
Infine ennesimo nodo legato all’impiantistica. Anche il Comune può aiutare la squadra definendo la questione del completamento dei lavori del PalAlberti e concludere un dispendioso peregrinare a Patti.
“E’ una questione altrettanto rilevante, l’Amministrazione si sta muovendo ma c’è ancora molto da fare. La sede di Patti comporta più spese e meno introiti rispetto alle aspettative della vigilia. I 1500 spettatori di media sono da lodare ma, giocando normalmente a Barcellona, è normale che la società potrebbe contare su ben altri incassi. Concludo ribadendo che non siamo di certo stati noi del Trust a disattendere gli impegni assunti e mi auguro che tutto si risolva al meglio. La squadra è un patrimonio da salvaguardare ad ogni costo”.