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Perdichizzi: “Difesa soft per 20′. Nella ripresa grande reazione”

Stati d’animo contrapposti in sala stampa al termine della sfida tra Barcellona e Trieste. Estremamente soddisfatto coach Giovanni Perdichizzi che ha visto la sua squadra risalire dal -18 e far suo un incontro che sembrava ormai compromesso. Rammaricato, seppur con la flemma e la signorilità che lo contraddistinguono, il collega Eugenio Dalmasson.

conferenza spizzi perdichizziProprio il tecnico triestino è il primo a raggiungere i giornalisti nella saletta del “PalaSerranò”: “Barcellona è stata brava a crederci, ma credo che in quel momento avesse le spalle al muro. Non aveva neanche da pensare perché poteva fare solo quella partita. La nostra inesperienza in questo frangente è stata evidente. Avevamo trovato la chiave giusta per mettere in difficoltà i nostri avversari, ma non abbiamo portato avanti quella lettura e dopo ci siamo disuniti. Lì è stata chiaramente brava Barcellona ad approfittare di ogni nostro errore, ma com’era logico che fosse”.

Eppure qualche indicazione positiva Dalmasson può decisamente trarla: “L’impatto alla gara è stato sicuramente di grande qualità e personalità e questo per noi, alla terza partita e in trasferta, è un segnale importante. Rispetto a Casale abbiamo fatto un passo enorme. E’ anche vero che, quando siamo in difficoltà, non abbiamo riferimenti e ci disuniamo. Come siamo capaci di costruire le cose, con la stessa facilità, nei momenti difficili, non abbiamo un giocatore su cui andare per quelle due-tre azioni e tenerci in linea di galleggiamento”.

perdichizziPerdichizzi invece esalta subito il grande cuore dei suoi ragazzi, ma riconosce i grandi meriti degli avversari, bravi a tenere il pallino del gioco per buonissima parte dell’incontro: “I nostri avversari hanno giocato più fluidi di noi. Hanno approcciato benissimo la partita correndo, giocando la loro pallacanestro. Hanno trovato canestri anche importanti con Candussi che abitualmente non è uno che produce tanti punti e quindi disorientava un po’ i nostri lunghi per il fatto che si apriva e tirava. In generale, hanno giocato sempre con ritmo e noi non riuscivamo a difendere, a rompere i loro giochi, tant’è che abbiamo subito 46 punti e abbiamo fatto solo tre falli. Il che dimostra che non eravamo mai al limite del fallo in difesa. La nostra difesa era soft. Ne abbiamo parlato nell’intervallo lungo”.

Nella ripresa l’evidente cambio di marcia: “Al ritorno in campo, siamo andati sempre crescendo in termini di aggressività, concedendo loro solo 15 punti nell’ultimo quarto e facendo nostra una partita che si era messa male, ma che abbiamo avuto la forza di riprendere senza andare mai fuori di testa e sorretti da un pubblico eccezionale che ci ha spinto sempre nei momenti decisivi. Abbiamo profuso il massimo sforzo e siamo riusciti a cogliere una vittoria che è ancora più importante di quella ottenuta contro Forlì alla prima giornata perché arriva al culmine di un ciclo di tre partite in dieci giorni per una squadra che ancora deve trovare la condizione fisica ottimale. Il merito va dato alla squadra, ma anche al pubblico che non ha mai smesso di incitarla, nemmeno sul -18”.

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