Dopo la dolorosa eliminazione ai quarti di finale dei playoff, per il secondo anno consecutivo, il rompete le righe in casa Sigma Barcellona è già avvenuto da diverso tempo. I giocatori alla spicciolata hanno salutato la città del Longano ed anche gli addetti ai lavori stanno trascorrendo i primi giorni di “vacanza” forzata al termine di un anno di sacrifici, che non ha regalato le gioie sperate in fase di progettazione.
Uno dei fedelissimi, praticamente cresciuto prima come giocatore e poi come vice allenatore, col Basket Barcellona Francesco Trimboli è tornato a parlare dell’annata della sua squadra. L’attuale assistente della Sigma dopo aver giocato a buoni livelli con la canotta giallorossa (fino alla B2) è infatti ormai da nove anni in pianta stabile nello staff tecnico igeano ed ha vissuto in prima persona tutta la trafila, dai primi anni della Progetto Basket sino al 2008, anno in cui il presidente Immacolato Bonina decise di scendere in campo in prima persona e garantire un futuro di successi a quella che si conferma essere una delle società siciliane d’elitè del nostra basket.
Con lui abbiamo parlato dei risultati sportivi e del rapporto, sempre più stretto, instauratosi tra squadra e città nella speranza che la storia ad alti livelli della Sigma possa continuare e scrivere nuove pagine di successi. In avvio l’elogio è tutto per i cugini dell’Upea, in lotta per la conquista della finale playoff.
“Dopo l’eliminazione di dieci giorni fa sono stato personalmente a Capo d’Orlando per assistere alla semifinale dell’Orlandina, una grande squadra di ottimo livello, come testimoniano i risultati. I tre senior Basile, Soragna e Nicevic più l’ottima coppia americani e la nidiata di italiani di qualità garantisce grande affidabilità e tutta la squadra ne trae giovamento”.
Il discorso si sposta su Barcellona ed una stagione non semplice ma vissuta sempre al massimo: “Eravamo consapevoli che la squadra fosse di ottimo livello, la difficoltà maggiore è stata quella di mettere assieme tanti giocatori di estrazione diversa, cosa non semplice. Tutti hanno dato il massimo, lavorando da professionisti in allenamento e con lo giusto spirito di sacrificio. Non cerco alibi ma la sfortuna è stata troppa, mai vista un cosa del genere in carriera con infortuni a raffica oltre a qualche giocatore in ombra nei momenti decisivi della stagione. Il sesto-settimo posto finale ha rispecchiato il cammino in campionato, di certo ci aspettavamo un comportamento diverso della squadra nei playoff ma l’avversario di turno era di un altro pianeta. Insomma è mancata la fortuna nel suo complesso”.
Ad uno dei capisaldi dello staff la domanda d’obbligo è sul clima che si è instaurato in panchina: “Senza dubbio a Barcellona ogni anno si sono succeduti grandi allenatori. Per mio carattere cerco di apprendere il meglio da ognuno e poi formo al mia idea di pallacanestro. In primis stimo Gramenzi che qui ha vinto la B1, poi il grande Pancotto ed il vice Vanoncini con i suoi insegnamenti utili per me negli anni a seguire. Perdichizzi è un vincente per natura, lo dice il suo curriculum caratterizzato da 7-8 promozioni. Nell’ultimo periodo ho appreso da Calvani, grande persona reduce dalla finale scudetto con Roma. Sa far gruppo ed è sempre disponibile. Poi il mitico Ducarello, con lui lavorare significa anche divertirsi. Sono contento perché il lavoro è stato tanto ma tutti mi rendevano partecipe per il bene della squadra”.
Una notizia attesa da tanto tempo riguarda l’imminente avvio dei lavori di ampliamento del PalAlberti per una capienza che dagli attuali 2975 arrivi alla tanto sospirata soglia dei 3500. Questo il suo pensiero: “Di certo dovevano cominciare due anni fa, poi le lungaggini e la ferma volontà della società di spostarli per non creare difficoltà logistiche alla squadra hanno fatto il resto. 3500 è la capienza valevole per l’A1, sarebbe una vittoria per tutti. Io lavoro ma sono barcellonese e significherebbe una spinta in più col massimo seguito dei tifosi. E’ un buon auspicio, spero che il futuro si tinga a tinte giallorosse, sarebbe grave disperdere questo ingente patrimonio per la città”.
Infine un messaggio rivolto al suo presidente Bonina che da anni investe direttamente per puntare ai massimi livelli. “Spero che non molli, sono anni che è in prima linea. Capirei anche un ridimensionamento del parco giocatori ma mi auguro che la squadra ci sia sempre, è un bene per l’intera città Tutte le persone s’informano sulla Sigma, la voglia è tanta e gli appassionati non parlano d’altro”. Frasi chiare con un destinatario d’eccezione.