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Barbera non accetta la “clausola”: Manfredi e Argurio due punti fermi

A poche ore dal colloquio tra Natale Stracuzzi, i rappresentati del tifo organizzato e l’avvocato Bonaventura Candido, si registra un nuovo contatto tra l’imprenditore Francesco Barbera e l’attuale presidente del Messina. Si tratta dell’ennesima frenata in una trattativa che sembra proprio non voler decollare, nonostante l’impegno dei gruppi organizzati, che hanno fatto da tramite tra le parti, incontrando nell’arco di appena 48 ore prima i potenziali acquirenti e poi il massimo dirigente.

Barbera, Proto e Candido
Francesco Barbera, Franco Proto e l’avvocato Bonaventura Candido

L’amministratore delegato di Caffè Barbera, che ha riunito attorno a sé alcuni imprenditori messinesi e altri provenienti da fuori città con l’obiettivo di rilevare le quote di maggioranza del club, non ha gradito la nuova “condizione” posta da Stracuzzi, che con l’ingresso di eventuali forzi fresche non vorrebbe nuovamente in società chi recentemente ha abbandonato la nave. Un chiaro riferimento al direttore sportivo Christian Argurio e al direttore generale Lello Manfredi, che hanno recentemente presentato le loro dimissioni, seguiti poi a ruota dai componenti degli staff medico, comunicazione e marketing.

Barbera ha chiarito invece che entrambi i professionisti messinesi rappresentano un punto fermo del progetto prospettato ai suoi soci. Tra i punti tassativi dell’operazione immaginata con i suoi compagni di avventura anche la quantificazione del passivo accumulato dal club, che al 30 giugno prossimo non dovrà essere superiore al milione di euro. Sul punto, per la verità, l’avvocato Candido si è mostrato più accomodante, anche perché i potenziali acquirenti sperano di poterlo abbattere almeno in parte effettuando delle transazioni con i creditori o riscattando finalmente qualche credito esigibile, che sarebbe rimasto soltanto sulla carta.

Argurio e Manfredi
Argurio e Manfredi in tribuna a Catanzaro con i segretari Raffa e Minutoli

Alla nuova apertura, sollecitata anche dall’impegno della tifoseria, sembra però far seguito l’ennesima frenata. Meglio quindi non illudere nessuno. L’eventuale scalata all’ACR Messina non è ancora entrata nel vivo e le prossime ore chiariranno anche la consistenza del gruppo imprenditoriale del Nord Italia che si sarebbe interessato alle quote di minoranza del club. D’altronde gli ultimi otto anni, quelli del post-Franza per intenderci, sono stati caratterizzati da innumerevoli gestioni e dalle dichiarazioni d’intenti di decine di cordate. E al di là dei risultati sul campo, lusinghieri nell’ultima annata, hanno portato soltanto all’aumento di un passivo che regolarmente ha scoraggiato la stragrande maggioranza dei potenziali acquirenti. L’ennesima estate calda è alle porte?

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