Il dato che conforta è che la squadra di pallacanestro nella città del Longano non è sola. Lo dicono i fatti, la passione e l’amore di tante persone che in questi giorni si stanno battendo per difendere un presidio della propria appartenenza. In attesa dell’ufficialità delle decisioni che arriveranno nella prossima settimana i promotori non si fermano e nonostante i risultati concreti già ottenuti guardano avanti, a come sviluppare un progetto che per le nostre latitudini rappresenta un’importante novità ed una strada innovativa da seguire. Parliamo del Bar Basket Trust, in realtà presente già da un biennio ma che negli ultimi mesi è deflagrato positivamente nell’opera di sostegno della Sigma Barcellona essendosi dimostrato lo strumento migliore per dare voce ai propri tifosi ed incanalare sui binari giusti le tante idee di azionariato popolare. Di tutto questo parliamo col trustee e portavoce dell’innovativo progetto, il Dott. Giuseppe Maiori, che insieme al rag. ligure Lepore e all’avv. Salvato ha studiato nei minimi dettagli tutta l’iniziativa che tanti proseliti sta facendo nella città del Longano.
“La mia passione per il Basket Barcellona è radicata nel tempo. Ho praticato la pallacanestro da ragazzo ed ho anche giocato in prima squadra dall’età di sedici anni, arrivando con grande passione a calcare i campi della serie C. Negli anni ’90 ho seguito la fiammata d’entusiasmo rappresentata dalla Cestistica, esperienza che poi si è chiusa col triste trasferimento a Messina. La rinascita è avvenuta con l’avvento del presiedente Bonina, bei momenti sportivi, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui siamo scesi in campo”.
Proprio così Maiori infatti figura in prima linea tra i professionisti che stanno cercando, attraverso canali innovativi, di ottenere risorse da reinvestire tramite contributi per la prima squadra e per tutto il movimento cestistico igeano: “Con l’istituto del trust siamo partiti in modo innovativo in Italia già nel 2012, seguendo due motivi. Il primo era la necessità di trovare una base dei appassionati da coinvolgere perché consapevoli che una sola persona, per quanto con le idee chiare, non possa supportare un intero progetto sulle spalle” con un facile riferimento al presidente Bonina. “La figura che mi piace pensare è quella di una “rete” di persone al servizio della squadra: Forse per quegli anni e per la nostra situazione economica del momento era ancora prematuro, adesso non è più rinviabile, divenendo uno strumento utile ed attuale”.
Il portavoce del Bar Basket è consapevole che da solo il trust non può fare miracoli, ma lo stesso dev’essere inteso come apripista ad altri obiettivi che, nei minimi dettagli, ci illustra: “Tutti devono portare avanti la passione per lo sport ma il ruolo di traino spetta alle aziende che con le loro caratteristiche riescono ad individuare risorse economiche presenti sul territorio. La seconda figura a cui tutti guardiamo è il Consorzio che deve sostenere tutta la programmazione della nostra esperienza. Noi puntiamo a costituirlo nei prossimi mesi, le adesioni raccolte sono propedeutiche alla sua costituzione perché ripeto serve una visione programmatica della pallacanestro non essendo possibile quella patronale”.
Da grande conoscitore dell’attuale moneto della pallacanestro italiana Maiori sottolinea gli esempi a cui Barcellona si ispira ed i modelli a cui puntare: “Noi dobbiamo tutto ad un’idea di azionariato sostenuta dall’allora Gm Sandro Santoro che venne incontro alle nostre esigenze. Poi è facile pensare ai modelli di Trento e Varese, con quest’ultimi del patron Vescovi ci siamo spesso confrontati, loro hanno trovato la massima consistenza sfruttando anche un territorio con maggiori risorse. Infine anche Montegranaro, seppur in chiara difficoltà, ha sposato questo progetto”.
Gli obiettivi di partenza sono stati tutti raggiunti ma le ambizioni rimangono immutate: “Va ribadito che i tempi erano molto ristretti, in meno di un mese ci eravamo fissati di centrare la soglia dei 25 mila euro e così è stato. Le adesioni, tolti alcuni casi, erano tutte di 50 euro con la garanzia della restituzione del denaro se gli obiettivi non fossero raggiunti. In venti giorni era difficile fare di più, frutto della passione di tante persone e testimonial d’eccezione che ringrazio per la loro vicinanza e l’adesione spontanea (Piazza, Sala, Calvani, ndc). Ringrazio anche i più giovani appassionati che negli ultimi giorni si sono autotassati organizzando un torneo tra Barcellona e Milazzo e raggiungendo la quota di 160 euro. Un bel successo che ha unito gli sportivi di due città notoriamente rivali, ma si sa lo sport in questo senso fa miracoli”.
L’ultimo messaggio è tutto per l’attuale dirigenza della Sigma ed un presidente che non deve sentirsi solo ma che può contare sull’appoggio di un’intera comunità che vuole continuare a sognare attraverso la sua squadra: “Bonina ha fatto appello a tutte le forze imprenditoriali della città che secondo me hanno ben risposto nella tempistica ristretta. Ci si muoveva totalmente al buio, con tante incognite e senza sapere se ci sarà un futuro. In tanti hanno contribuito favorevolmente con gli imprenditori che si sono riappropriati della pallacanestro. La risposta, ripeto, è stata evidente”.