In una nota stampa il consigliere comunale di Ora Messina Giandomenico La Fauci pone l’accento sul momento del calcio cittadino, sottolineando l’importanza del bando sugli stadi, presente nel documento “Salva Messina”: “Il tema calcistico, personalmente, è uno dei più delicati. Tanti anni di Curva a gioire e soffrire per i nostri colori non possono essere dimenticati. La realtà ci racconta – spiega La Fauci – di un movimento messinese in decadenza sportiva, risultati che umiliano una storia vecchia di decenni. Sono ormai troppi anni che il calcio messinese sopravvive in categoria non adeguate: una volta per gestioni economico-amministrative al limite, un’altra per errori di stampo puramente sportive”.
“Il ruolo della politica – continua il consigliere di Ora Messina – è quella di vigilanza e garanzia in primis nei confronti dei cittadini e dei tifosi. Il calcio non è un bene aleatorio o uno sfogo per pochi, in svariate realtà rappresenta un volano commerciale di ottimo livello. L’indotto costruibile intorno a una forte società non è trascurabile per una città che cerca il rilancio, Messina non può e non deve perdere questa opportunità.
La famiglia Sciotto è arrivata al calcio cittadino grazie a un bando comunale: al presidente Pietro Sciotto va il merito di averci tentato. Adesso, nei giorni dell’annunciato disimpegno, è compito di noi istituzioni quelli di creare un sistema che tendi al rilancio della materia calcistica. In molte parti d’Italia attraverso le sinergie tra Comune e società si sono create realtà di ottimo livello. Il bando sugli stadi – ricorda La Fauci – presente nel documento “Salva Messina” rappresenta la grande chance per tutti noi. Sarà mia personale premura lottare perché solo chi vorrà investire sulla prima squadra della città possa partecipare al bando. Non è pensabile scindere le due cose. Fondamentale che una proprietà venga attratta da questa possibilità, la nostra cura sarà quella di vigilare evitando l’ennesimo avventuriero di passaggio in riva allo Stretto”.
“La scrittura del documento è ancora lontana dal veder la luce, un rallentamento che adesso va dimenticato. Occorre predisporre – spiega ancora La Fauci – un testo che contempli le normative vigenti per un bando di gara europeo ma che, allo stesso tempo, non trascuri l’aspetto del rilancio sportivo. Uno stadio di calcio serve, in maniera primaria, proprio al calcio. Non è possibile e non permetteremo che si oltrepassi l’interesse sportivo in favore di chi vorrà speculare sulle infrastrutture del “Franco Scoglio” e del “Giovanni Celeste”. Personalmente non sono interessato o propenso ad aprire le porte degli stadi della mia città, della nostra Curva, a chi vuol organizzare esclusivamente manifestazione lontane dal calcio. Il “Franco Scoglio” è il quinto stadio più grande d’Italia, una struttura che con le necessarie modifiche potrebbe avere l’ambizione di ospitare manifestazioni sportive internazionali”.
“Imperativo sarà il bisogno di far sposare lo sport con l’imprenditoria. Dobbiamo tornare a pensare in maniera intrecciata – conclude La Fauci nella nota – non è plausibile far scorrere su rette parallele ambiti che, se legati, possono portare sviluppo all’intera città, e non solo alla parte sportiva. Il calcio interessa milioni di persone nel mondo, migliaia a Messina dove, nonostante i risultati, sono vivi l’amore e l’appartenenza. Come Comune non dovremo pensare al mero ritorno economico che la concessione a 99 anni porterà nelle casse; abbiamo il dovere e l’obbligo di favorire una nuova ascesa del movimento sportivo cittadino. Il passo indietro comunicato dalla famiglia Sciotto ci stimoli: il mantenimento minimo della categoria sarà il primo passo, poi toccherà a noi istituzioni non tralasciare il rilancio sportivo in favore di speculazioni di altro genere”.