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Messina

Auteri: “Ripresa da cancellare. Ma sulla punizione e il gol restano i dubbi”

Il Messina ha incassato la decima sconfitta in quindici giornate: nessuno ha fatto peggio, considerato che il Taranto ne ha perse nove e la Viterbese otto. Il tecnico Gaetano Auteri ammette le difficoltà emerse a gara in corso: “Abbiamo fatto un primo tempo discreto, aggredendo, recuperando palla e non concedendo nulla su un campo impossibile. La ripresa invece è totalmente da cancellare. Non siamo riusciti a guadagnare campo fin dall’avvio, poi in dieci è andata ancora peggio. Anche io dovrò assorbire questa botta”.

Curva Sud
Un dettaglio della Curva Sud (foto Paolo Furrer)

Taranto, Juve Stabia e Gelbison hanno segnato meno dei peloritani, che hanno realizzato 13 reti in quindici gare, con Balde rimasto ancora a secco: “Incide il rendimento degli attaccanti, non siamo risoluti in area di rigore e non teniamo la palla né accompagniamo l’azione. Creiamo situazioni importanti ma abbiamo dei problemi davanti, è evidente: ci manca il quid risolutore, dovremmo capitalizzare le palle gol. Se non concretizzi nonostante la mole di gioco poi puoi incappare nell’episodio negativo”. 

L’ex tecnico del Pescara ha contestato l’episodio decisivo, costato l’espulsione di Mallamo e il gol partita di Gallo: “La punizione da cui nascono l’espulsione e il gol va riguardata. Le normative sono cambiate: se si alza l’avambraccio a protezione del viso non c’è il fallo e quindi il cartellino. Ho detto all’assistente che in quell’episodio non poteva essere così sicuro sul gol, non aveva la visuale adatta. L’arbitro, che era posizionato meglio di lui, non lo aveva convalidato”. 

Avellino
Uno striscione dedicato ad Avellino (foto Paolo Furrer)

Auteri è consapevole dei limiti della sua squadra ma non accetta accuse relative ad uno sforzo insufficiente da parte del gruppo: “Non togliamo mai la gamba né siamo molli a contrasto. I comportamenti dal punto di vista morale sono sempre stati ineccepibili, l’impegno non è mai mancato. Soltanto dopo lo 0-1 in dieci con Konate abbiamo paura di intervenire in area di rigore e nel finale Berto si è fatto soffiare palla in modo ingenuo, mentre altri ci avrebbero messo il busto e le braccia per proteggere il possesso”.

Nella ripresa la gara è cambiata con gli inserimenti di Ercolano e Vitiello: “Loro hanno alzato il baricentro di venti metri e noi non abbiamo mai ribaltato l’azione. Siamo rimasti troppo bassi. Non sono i cambi che l’hanno cambiata, siamo calati noi con Catania, Balde e Grillo. Ci siamo innervositi, ci siamo spenti e innervositi. Facciamo gol soltanto se partecipano tutti, poi non è un campo che esalta le nostre caratteristiche”.

Fazzi
Un primo piano di Nicolò Fazzi (foto Paolo Furrer)

Dal mercato degli svincolati non è arrivato alcun innesto (dopo Di Jenno e Antei anche Ngombo ha lasciato il gruppo senza firmare) e quindi Auteri non si può aggrappare neppure a qualche volto nuovo: “Non voglio fare la parte della vittima. Abbiamo dei limiti, dobbiamo trovare le contromisure. Le operazioni di mercato non sono facili, soprattutto in questa fase. Servirebbe un contributo esterno. Tutti hanno avuto le loro opportunità. È facile dire che abbia responsabilità minori chi è stato impiegato meno”. Un riferimento a Marino e Versienti, “dimenticati” nelle ultime settimane?

Per dare una sterzata alla stagione serviranno interventi nel mercato invernale: “Faremo quadrato con questo gruppo di ragazzi e le opportune riflessioni. Soltanto con la fiducia potremo uscirne. Dobbiamo essere tutti presenti, senza pensare a gennaio. Non dobbiamo trasmettere l’idea che non abbia senso rimanere qui, in estate alcuni hanno chiesto la cessione perché non vedevano un contesto adeguato alle loro potenzialità. Vigilerò sulle motivazioni e sulla voglia di accettare la sfida”. 

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