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Auteri: “Possiamo essere la mina vagante. Giovani non significa più deboli”

Gaetano Auteri torna in Sicilia dopo tredici anni di assenza. “Arrivo a Messina con tanti stimoli. La città merita obiettivi importanti che si possono ottenere tramite la valorizzazione delle risorse umane. Speriamo di proporre uno spettacolo godibile, andando sempre alla ricerca dei punti, per genetica, perché io sono fatto così. Tante squadre di piazze importanti hanno effettuato investimenti di spessore per il salto di categoria, che poi hanno mancato, perché è un campionato difficile, con tante avversarie di livello”. 

Gaetano Auteri
Gaetano Auteri a Matera con l’allora presidente Columella

Il tecnico siracusano è reduce dall’esperienza con il Pescara, in un concentramento dominato da Modena e Reggiana: “I gironi in fondo sono molto simili. L’anno scorso in quello del centro Italia c’erano grandi contenuti tecnici e condizioni ambientali migliori, anche per i terreni di gioco. Al Sud prevale invece l’aspetto agonistico. Spesso comunque si giocano due campionati totalmente diversi tra l’andata e il ritorno, quando le partite iniziano a diminuire e incidono maggiormente altri aspetti. A noi serve un progetto giusto, adeguato, per potere rappresentare una mina vagante, con la voglia di confrontarsi con tutti e di crescere. È come se fosse l’anno zero”.

La stagione inizierà in Umbria, lunedì 18 luglio, un giorno dopo rispetto a quanto inizialmente ipotizzato, nel ritiro di Cascia: “Conosco i giocatori in rosa e chi è a scadenza di contratto. Faremo le necessarie valutazioni. La società vorrebbe puntare sui fondi del minutaggio ma questo non vuole dire nulla. Se proponi i giovani nell’undici di partenza non sei più debole. Gli under peraltro a Messina vengono facilmente, perché qui c’è un grande seguito. È vero che negli ultimi anni le presenze sono state ridotte ma spero attraverso il lavoro che la tifoseria possa tornare a rappresentare un fattore in grado di fare la differenza”.

Fofana
Fofana e compagni in allenamento al “Giovanni Celeste” nel passato torneo

Al ritorno in Sicilia il Messina spera di avere un paio di campi a disposizione. “Le strutture rappresentano un capitolo dolente”, ammette Auteri. “Ho visto il “Celeste” ed è un delitto tenerlo in queste condizioni, non può rimanere così. Ha fatto la storia calcistica della città, dovrebbe essere un monumento, potrebbe essere un impianto molto utile per la nostra attività. Il “Franco Scoglio” invece è un palcoscenico adeguato. Ho visto anche i campi della Cittadella Universitaria e mi sono piaciuti”.

Il Messina potrebbe cambiare modulo rispetto al recente passato ma Auteri non considera il suo credo tattico un dogma immutabile: “Il 3-4-3 potrebbe essere la base di partenza. Vedremo come usciremo dal mercato. L’obiettivo è valorizzare le qualità del gruppo che formeremo e mettere i ragazzi nelle condizioni di esprimerle. Parlare di numeri è prematuro. Ci sarà un filo conduttore di gioco da seguire, non sarà eventualmente un problema cambiarlo”.

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