Il matrimonio tra Gaetano Auteri e il Messina ha avuto breve durata e poca fortuna. Da luglio, quando arrivò su input dell’allora ds Marcello Pitino, a dicembre 2022: giallorossi ultimi in classifica e dimissioni a due giorni da Natale, dopo cinque sconfitte di fila. Esperienza senza acuti per il tecnico di Floridia, chiusa al termine di un girone d’andata vissuto tra mille difficoltà. Il presidente Sciotto lo aveva presentato come “il miglior allenatore della Serie C”, rinnovandogli la fiducia nonostante un avvio decisamente negativo. A Messina non riuscì però ad esprimere il suo calcio, né a calarsi in un contesto complicato, anche per via dei ritardi nella programmazione estiva e una rosa carente che venne in seguito rivoluzionata a gennaio, tramite un robusto mercato invernale, per andare a caccia della salvezza, ottenuta poi ai playout sotto la gestione Raciti-Cinelli.
Prima volta da ex al “Franco Scoglio”, dopo l’1-1 del “Vigorito” del marzo scorso, per Auteri che guarda tutti dall’alto del primo posto in classifica in coabitazione col Picerno. In conferenza stampa, come riportato da Ottopagine, l’allenatore della “Strega” ha intanto fatto il punto sull’infermeria: “Ferrara sta bene, come Borello. Acampora preferiamo gestirlo qualche giorno in vista della prossima settimana. Per Pinato faremo ulteriori accertamenti e vedremo il percorso da fare. Meccariello ha rimediato un piccolo fastidio, ma niente di che così come per Nunziante. Per me non è facile scegliere, ne manderò in campo undici sapendo che cinque potranno essere determinanti nel corso della gara. Carfora? Non si sta allenando bene, ha perso sicurezze e convinzioni. Deve capire che quando si sbagliano gli atteggiamenti è un modo per crescere”.
Il Benevento ha sempre vinto in casa, travolgendo a suon di gol Potenza, Foggia e Juventus Next Gen, mentre fuori ha battuto soltanto l’Altamura, rimediando due sconfitte di misura a Catania e Monopoli. “In trasferta ci è mancata la continuità nei novanta minuti. Non c’è una differenza nel nostro approccio alle gare, si tratta di episodi. A volte si guardano soltanto i risultati, ma non meritavamo di perdere quelle partite. Alziamo il livello delle prestazioni, ma non ci sono differenze per quanto riguarda l’atteggiamento”.
Sul Messina e la gara che si attende domenica in riva allo Stretto spiega: “Il Messina è una squadra tosta, costruita bene da un direttore come Pavone che conosciamo tutti. È un misto tra calciatori di esperienza e giovani, è una squadra ben allenata da Modica. Il Messina è vivace, sta bene fisicamente e accetta il confronto. Il Messina gioca, aggredisce, verticalizza e ha fattori importanti, ma la sfida deve avvenire in campo. Ci sono le condizioni per far emergere i nostri valori e i contenuti tecnico-tattici e fisici, ma dovremo fare una prestazione più continua rispetto alle altre partite in trasferta. La mia esperienza a Messina? Non è stata felice”.
Il primo posto in classifica non lo scompone, come nel suo stile: “Quando fai i risultati si vive meglio, è normale. Quando perdi deve subentrare l’aspetto caratteriale. L’importante è che non tralasciamo mai, anche in una settimana vissuta serenamente, l’aspetto temperamentale e agonistico della gara”.