E’ un Atletico Messina con il cuore gonfio di commozione quello che non è andato oltre il pari contro l’Aci Sant’Antonio. Troppo forte il dolore per la scomparsa di Giuseppe Sorrenti, il giovane ingegnere messinese di 29 anni, deceduto improvvisamente per un infarto a Lucca mentre stava giocando a calcetto, che era anche il fratello di uno dei soci fondatori della squadra. Tornando al calcio giocato, l’1-1 del “Despar Stadium” non ha comunque variato la situazione in classifica, perché i peloritani mantengono la vetta solitaria, anche in virtù del pareggio della Jonica.
Il capitano Tiziano Bonanno spiega i motivi che non hanno permesso ai biancoazzurri di raggiungere la quinta vittoria in altrettante gare: “Credo che si tratti di due punti persi. L’approccio alla partita è stato positivo, siamo riusciti ad andare meritatamente in vantaggio. Lì, però, forse abbiamo pagato qualche fattore extracalcistico e la tensione della partita è un po’ calata. Davanti avevamo una buona squadra come l’Aci Sant’Antonio, che lotterà fino alla fine, ma io credo sinceramente che se avessimo giocato al 100% avremmo vinto”.
Inevitabilmente sono stati giorni tristi in casa Atletico Messina: “E’ venuta a mancare una persona vicina a noi, fratello di un nostro amico, una tragedia che ti fa vedere la vita sotto un’altra prospettiva. Ci sarebbe piaciuto vincere magari per regalare un piccolo sorriso a Francesco”.
Tornando al campionato, Bonanno si concentra su uno dei fattori che possono incidere in negativo, ovvero il continuo cambiamento del terreno di gioco, vinto che l’Atletico disputa le partite casalinghe sul sintetico del “Marullo”, salvo poi affrontare trasferte in campi in erba o terra battuta: “Sicuramente questo fattore non ci aiuta – continua Bonanno – in quanto siamo una squadra tecnica, che vuole sempre fare la partita. Giocare in campi in terra battuta, dove spesso cambia il rimbalzo e non è facile fare possesso palla, è un problema. Questa, però, non dev’essere una scusa, anzi, deve rappresentare uno stimolo per impegnarci ancora di più”.
Questa stagione rappresenta comunque un cambiamento radicale per l’Atletico Messina. L’ambizione è quella di raggiungere le categorie superiori, ma la conferma della fascia di capitano a Bonanno è un legame importante con il passato: “Quest’anno per noi rappresenta un nuovo inizio, ci sono dirigenti ambiziosi e competenti, essere capitano di questa squadra è un orgoglio. Avere dalla nostra parte elementi come Bombara e Quintoni che non hanno nulla a che fare con la Promozione è uno stimolo per tutti. Spesso mi confronto con loro e gli chiedo consigli. Sono una presenza positiva per tutto il gruppo, soprattutto per i giovani che hanno molto da apprendere. Questo è un campionato in cui non c’è niente di scontato, la Jonica nelle prime quattro giornate non aveva incassato neanche un gol, domenica invece ne ha subiti due”.