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Atletico Messina, Cardullo è ambizioso: “Progetto triennale, ma subito protagonisti”

Un progetto sportivo che guarda al futuro per una realtà che punta a diventare sempre più credibile nel panorama calcistico cittadino, ma che non può non passare da un presente ambizioso. Il nuovo Atletico Messina vuole vivere una stagione da assoluta protagonista in un campionato di Promozione che, salvo clamorose novità, si preannuncia quanto mai competitivo con la presenza di piazze e società blasonate.

Lamin Sanneh
L’ex portiere del Camaro Lamin Sanneh con la divisa dell’Atletico Messina

I colpi piazzati dalla compagine biancoazzurra parlano da soli: un elemento come Domenico Bombara, fresco di salvezza in D con il Città di Messina, punta ad essere il leader del gruppo insieme a Peppe Quintoni, altro tassello di grande esperienza. Tra i pali i messinesi si sono assicurati l’ex Camaro, Lamin Sanneh, che sembrava destinato ad accasarsi al Marina di Ragusa, club neopromosso in serie D.

Il mercato è lo specchio della nuova struttura societaria guidata da Giovanni Cardullo, uno degli artefici degli ultimi tre anni del Città di Messina, capace di vincere i tornei di Promozione ed Eccellenza, fino alla miracolosa salvezza in D targata Peppe Furnari.

Atletico Messina
L’Atletico Messina in allenamento

Proprio il neo direttore generale dell’Atletico Messina spiega che l’intento è quello di ricreare un modello vincente: “Nel nostro organico ci possiamo pregiare di avere elementi importanti. Bombara e Sanneh sono giocatori che in Promozione rappresentano un lusso – ha dichiarato Cardullo – ma stiamo creando anche un parco under importante. Gli anni al Città di Messina per me sono stati molto importanti, sicuramente vogliamo creare una realtà competitiva e credibile a livello dilettantistico, che possa dar lustro alla città e ai calciatori messinesi. E’ vero che per l’Atletico Messina si tratta dell’esordio in Promozione, un progetto triennale che punta ad aggiungere nuovi pezzi stagione dopo stagione per diventare sempre più forti sotto il punto di vista societario e quindi sportivo. Non si può prescindere dal fare un campionato importante – ha continuato –. Convincere giocatori come Domenico o Lamin è stato meno difficile di quanto si possa creder. Con il primo c’è un rapporto consolidato, il secondo ha capito quanto si possa crescere in una realtà come la nostra”.

Giuseppe Quintoni
Giuseppe Quintoni con la nuova divisa

Alle porte c’è però un campionato che si preannuncia assai insidioso: “I gironi ancora devono essere ufficializzati, ma salvo sorprese ci scontreremo con squadre importanti come l’Igea 1946, il Milazzo che sta facendo una squadra importante e anche la Jonica che fino a pochi mesi fa giocava in Eccellenza. Sarà un campionato competitivo, livellato verso l’alto. Non sarà facile, come ho detto prima questa società per la prima volta gioca in Promozione e lo vuole fare con l’intento di essere protagonista. Certamente con squadre di questo tipo sarà difficile vedere una squadra in grado di ammazzare il campionato, per noi sarà stimolante anche confrontarci in piazze importanti e campi caldi”.

Domenico Bombara
Domenico Bombara riparte dall’Atletico Messina

Cardullo, infine, rivolge uno sguardo al panorama di una città che anche quest’anno sarà rappresentata da due squadre in serie D: “Credo che rispetto al recente passato ci sia una differenza sostanziale. Né io né nessun’altro dirigente del Città di Messina ha vissuto quella cavalcata con l’intento di diventare la squadra della città. Abbiamo sempre agito nel rispetto del nostro ruolo, accettando la decisione della tifoseria che ha sempre e solo sostenuto l’Acr Messina. Anzi, abbiamo messo a disposizione le nostre competenze affinché si creasse un unico soggetto calcistico ma, com’è noto, non c’erano le condizioni. Quest’anno lo scenario è cambiato, c’è stato l’ingresso di un imprenditore come Rocco Arena che sinceramente dubito si accontenti di un ruolo secondario e vuole immediatamente competere, anche se non sarà facile raggiungere certi risultati. Organizzare una società partendo da zero non sarà facile, ma lui sta anche investendo nelle strutture, a partire dal “Celeste”. Dall’altro lato c’è l’Acr che può contare sul supporto della tifoseria e sull’ingresso in società di elementi validissimi come Antonio D’Arrigo e Pasquale Rando e di un direttore sportivo di livello come Antonio Obbedio. Il mio augurio è che la Messina calcistica possa tornare a risplendere perché la città non aspetta altro”.

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