“Non era semplice, questi due giorni sono stati veramente difficili. Ieri ho corso davvero con la tristezza nel cuore”, inizia in questo modo l’intervista di Vincenzo Nibali subito dopo l’arrivo della sesta e ultima tappa del Giro di Croazia. Il ciclista messinese è riuscito ad aggiudicarsi la corsa croata all’ultima frazione, grazie a una condotta di gara arrembante: prima vincendo un traguardo volante ad abbuoni e poi chiudendo in quarta posizione la tappa con arrivo a Zagabria, precedendo di qualche secondo l’ex leader della Generale, Jaime Roson.
Non potevano non essere per l’amico Michele Scarponi le prime parole dello “squalo dello Stretto”, al suo primo successo stagionale. Il siciliano e il marchigiano lo scorso anno si sono distinti nel Giro d’Italia, con Scarponi gregario di lusso del messinese. Il secondo successo in maglia rosa di Nibali – infatti – è in larga parte merito dello sfortunato ciclista della Astana, morto sabato 22 aprile, mentre si trovava in allenamento sulle strade di casa.
In prospettiva Giro – “La mia preparazione in vista del Giro del centenario è stata molto buona – continua Nibali nell’intervista dopo gara –. In Croazia era importante cercare certezze. Questa corsa ho confermato la solidità della squadra e io giorno dopo giorno mi sono sentito sempre meglio”.
Il Giro di Croazia era l’ultima gara di Nibali prima del 5 maggio, giorno della partenza del Giro d’Italia. Il via da Alghero. Tre giornate in Sardegna e poi l’approdo in Sicilia, con la Cefalù – Monte Etna e il giorno dopo la Pedara – Messina. Due frazioni dal profilo altimetrico totalmente differenti: l’arrivo impegnativo in cima al Monte Etna darà i primi importanti verdetti, mentre il 10 maggio sarà il grande giorno di Messina. La frazione con arrivo nella Città dello Stretto dovrebbe essere terreno di caccia per i velocisti del gruppo, anche se la tortuosità dei chilometri finali e il vento potrebbero riservare un finale a sorpresa.