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Argurio: “Ora seguo solo dalla panchina. Si può costruire un progetto solido”

Il legame con la propria città non si è mai interrotto anche quando professionalmente il direttore sportivo dell’Acr Messina Christian Argurio lavorava altrove ed era fisicamente lontano. L’uomo mercato del club giallorosso lo ha sottolineato nel corso del suo intervento a Radio Night: “Tornare a Messina è bellissimo. È la mia città, ho sempre tifato per questa squadra. Da bambino vivevo in via Taormina accanto ai gradoni dello stadio Celeste, respirando calcio. Dovevo andare a Cosenza questa estate, sembrava ormai cosa fatta, poi la trattativa non si è conclusa e quando mi ha chiamato il Messina non ci ho pensato su due volte”.

Nicolò Fazzi
Nicolò Fazzi nel riscaldamento (foto Nino La Macchia)

Il lavoro dirigenziale porta inevitabilmente a compiere scelte che possono rivelarsi non semplici. Sbagliare valutazioni è possibile ma l’importante è creare qualcosa che vada oltre la singola stagione e che duri in un arco temporale più ampio: “So che nessuno è profeta in patria ma a distanza di sei anni adesso torno a Messina sperando che si possa costruire un progetto solido, me lo auguro sia da tifoso che da addetto ai lavori. I professionisti dovrebbero sempre puntare ad evitare al massimo gli errori ma la realtà insegna che tutti li commettono. Il migliore ne commette il meno possibile. Bisogna sempre dare il massimo in quello che si fa, a Messina si deve dare il cuore e quando le cose non vanno anche il cuore va in affanno”. 

Nel corso della sua carriera si è sempre più avvicinato alle dinamiche interne della squadra seguendo i calciatori anche la domenica direttamente dalla panchina. “Come ds avevo iniziato a guardare le partite dalla tribuna, poi mi sono spostato in panchina e ho capito che quella è la soluzione migliore per il mio cuore perché sono un vero passionale. Così sono più attivo e vicino alla squadra, prediligo stare lì dopo aver vissuto una lunga settimana di allenamenti e sedute. Mi piace soffrire accanto ai ragazzi”.

Adorante
Adorante con una finta disorienta Idda (foto Nino La Macchia)

In riva allo Stretto ritrova Sullo e Parisi, due colonne del Messina dei fasti in massima serie che ormai portano tatuato addosso il nome della città: “Il mister lo conosco da tantissimi anni così come Alessandro. In quel loro Messina in massima serie io facevo il team manager. Quella squadra regalò grandi emozioni a tutta la città. Poi ritrovai entrambi a Bari, Sullo era vice-allenatore di Ventura, Parisi ancora un calciatore mentre io il capo scout. Adesso ci ritroviamo tutti nella nostra Messina: Sullo è un cittadino onorario mentre Parisi dopo essersi sposato vive qui ormai da tantissimi anni. Tutta la squadra comunque vive quest’esperienza con molto pathos perché ogni pedina si sente parte integrante del tessuto cittadino”.

Le scelte operate per vincolare i calciatori con contratti pluriennali dimostrano la volontà di creare un patrimonio tecnico anche per le stagioni future: “La società ha voluto da subito creare fondamenta solide, lo dimostrano i contratti biennali firmati con molti calciatori. Quest’esperienza non finisce certo a giugno ma deve durare nel tempo. Già in passato è successo col Messina di Aliotta, Salerno e Franza. Dobbiamo ripetere anche ciò che ha fatto il dg Lo Monaco a Catania. Io stesso cercai di replicarlo sei anni fa ma in quel periodo non ci riuscii. È importante il presente ma il futuro conta ancora di più, essendo consapevoli che non è la C la categoria che il Messina merita e che deve rappresentare un punto di partenza”.

Catania
Catania autore di un’altra prova convincente (foto Paolo Furrer)

Nessun dubbio infine sul fatto che la tifoseria abbraccerà con massima condivisione la squadra, la passione per i colori giallorossi non conosce limiti: “Ringrazio l’affetto dei tifosi che già ho potuto avvertire sei anni fa. Loro sono molto legati alla maglia e so che non serve nemmeno tanto tempo per farli reinnamorare di questi colori. Lo stesso successe anche nella mia precedente esperienza sei anni fa. Se tutto andrà bene la società potrà dirsi soddisfatta e non ho dubbi che il tifo si riavvicinerà in massa”.

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