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Argurio: “Il Messina può essere la mina vagante. Peccato per i punti persi”

Due pareggi consecutivi che hanno lasciato un pizzico di amaro in bocca. Tra il 4-4 a Pagani e l’1-1 di Vibo Valentia, contro il Palermo, il Messina ha raccolto meno di quanto effettivamente meritasse. Il direttore sportivo Christian Argurio, ospite a “Contropiede”, trasmissione in onda su Tcf tv, ha commentato i primi 180′ dei giallorossi.

Russo, Baldé e Damian
Russo, Baldé e Damian fanno festa a Pagani (foto Salvatore Varo)

“La rabbia c’è perché in tutte e due le gare la squadra ha dimostrato di giocarsela alla pari. Con la Paganese si era in vantaggio per 4-1 nel secondo tempo e c’erano tutte le possibilità di poter conquistare l’intera posta. Purtroppo gli episodi non sono stati favorevoli. Dato il ritardo nella preparazione, a Pagani i due difensori centrali titolari (Carillo e Celic, ndr) hanno avuto dei problemi fisici e il mister non ha potuto far altro che inserire Fantoni, un 2002, e spostare un terzino come difensore centrale, non essendoci ancora Mikulic. Con il Palermo abbiamo avuto alla fine noi l’occasione per vincerla con Busatto, un altro giovane che è entrato bene in campo e ha interpretato la gara con personalità. Il rammarico c’è anche per due occasioni sulle 0-0 in cui l’arbitro ha preso delle decisioni un po’ particolari”.

tifosi Messina
I tifosi del Messina a Vibo (foto Paolo Furrer)

Un mercato difficile ma concluso nel modo migliore, costruendo una rosa nuova di zecca: “Questo non è il Messina di Sullo o di Argurio, ma di tutta la società, del presidente e di coloro che ci operano  ha sottolineato il ds –. Tanta gente, partendo da zero, si è dovuta rimboccare le maniche. Io non ho mai avuto l’idea di prendermi dei meriti personali: la società è fatta da tanti elementi che lavorano all’interno, fino ad arrivare al magazziniere. C’è stato impegno da parte di tutti, basti pensare che fino a un mese fa non c’era nulla e si è creata una squadra del tutto nuova. L’età media è la più bassa del girone insieme a Campobasso e Virtus Francavilla. Nel nostro concetto di calcio ritenere che un ragazzo del ’95 o ’96 sia giovane non è esatto. Per noi lo sono quelli nati nel 2002 o 2003. In C si pensa invece che chi debba fare la differenza sia di 33, 34 o 35 anni, ma per noi non è così. Gli elementi di esperienza possono dare ovviamente un grande contributo e noi abbiamo preso Milinkovic e Vukusic, un ’94 e un ’91”.

Fofana
Fofana in azione a Vibo (foto Paolo Furrer)

Argurio è soddisfatto del gruppo e assicura: “Abbiamo una squadra frizzante e dinamica, che ha l’intensità giusta per un campionato come quello di serie C. Avendo questo tipo di base il Messina può diventare la mina vagante. Sono soddisfatto delle tre prestazioni, compresa quella con la Juve Stabia in Coppa Italia, indipendentemente dalla vittoria conseguita. A Castellammare per la prima volta i ragazzi giocavano insieme dopo non aver disputato neanche un’amichevole. La società ha fatto i salti mortali per consentirci di fare un ritiro ottimo, rincorrendo i giorni e costruendo la squadra con 25 calciatori nuovi. Quello che hanno fatto squadre come il Palermo a luglio noi lo stiamo facendo soltanto adesso”.

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