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Arbitraggio shock e ingenuità: per il Città di Messina amarissimo 1-1 con il Licata

Il cartellino rosso mostrato al capitano del Città di Messina Mirco Camarda (foto Giovanni Isolino)
Il cartellino rosso mostrato al capitano del Città di Messina Mirco Camarda (foto Giovanni Isolino)

Ancora una volta la maledizione dei minuti di recupero si abbatte puntualmente sui peloritani, ripresi nel finale su rigore dopo essere passati in vantaggio a metà ripresa grazie al gol di Frassica. Alla squadra di Panarello è mancata la necessaria lucidità per gestire la gara, ma a pesare è stato senz’altro anche il discutibile show personale messo in scena dal direttore di gara. Agostini di Bologna annulla un gol (apparso regolarissimo) a Manfrè nel primo tempo, per poi “scatenarsi” nella ripresa: dopo avere espulso il difensore ospite Raimondi, lascia addirittura in sette uomini i padroni di casa. Prima i “rossi”, tra il 27′ e il 39′, a Cappello, Camarda e Seck, e infine (46′) l’assegnazione del rigore che consente al Licata di pareggiare e la quarta espulsione, ai danni di Cammaroto.

Ennesima domenica di rabbia per il Città di Messina, che vede sfuggire il successo, come già accaduto fin troppe volte, nei minuti di recupero. La squadra di Panarello anche in questa occasione deve di certo recitare il “mea culpa” per non aver saputo gestire il vantaggio, ma oggi ha avuto la sfortuna di incappare nella folle giornata dell’arbitro Agostini di Bologna, protagonista di una direzione di gara ai limiti dell’incredibile. Primo tempo avaro di emozioni e privo di gol, ma con qualche buona occasione per i padroni di casa. Nella ripresa il direttore di gara inizia il suo show espellendo l’ex Raimondi, difensore del Licata, per poi decidere di accanirsi sui padroni di casa. Dopo la rete di Frassica, a bersaglio al 25′, arrivano così, nell’ordine, le espulsioni di Cappello (secondo giallo per simulazione), Camarda (presunto colpo proibito ad un avversario) e Seck (doppia ammonizione anche per lui) e, per concludere, al 46′ anche il rigore a favore degli ospiti (poi trasformato da Perricone) e, nell’occasione, il secondo cartellino giallo anche per Cammaroto. Grande nervosismo a fine gara e tanta amarezza per una partita i cui strascichi peseranno pure sui prossimi incontri, a partire dal confronto esterno di domenica prossima contro la Nuova Gioiese, a causa delle inevitabili squalifiche in arrivo.

L'esultanza del difensore peloritano Emanuele Frassica per la rete del momentaneo vantaggio (foto Giovanni Isolino)
L’esultanza del difensore peloritano Emanuele Frassica per la rete del momentaneo vantaggio (foto Giovanni Isolino)

La Cronaca  Panarello deve rinunciare allo squalificato Portovenero ed agli infortunati Nastasi, Dombrovoschi e Costa, ma ritrova Cappello, Munafò e Pino. Il tecnico del Città di Messina conferma il 3-5-2 visto all’opera nell’ultimo incontro disputato, mandando in campo i seguenti calciatori: Mannino in porta, Brancato, Frassica e Cammaroto in difesa, Cappello e trovato sugli esterni, Munafò, Camarda e Seck a centrocampo, Vella e Manfrè in attacco.

Già al 5′ prime proteste dei padroni di casa per un atterramento di Vella lanciato a rete da parte di Raimondi, punito solo con il cartellino giallo. Pochi minuti dopo, all’8′, ecco un altro episodio discusso: cross di Trovato da sinistra, Cappello riesce solo a sfiorare la sfera a centro area, il pallone arriva a Manfrè che da distanza ravvicinata lo deposita in rete ma la bandierina alzata dell’assistente Bontempo induce l’arbitro ad annullare per un dubbio fuorigioco. Al 17′ tentativo di Vella su calcio di punizione dal limite: il pallone passa sotto la barriera ma il portiere Ingrassia è attento e lo fa suo. Il Città di Messina prova a dare continuità alla propria spinta offensiva: al 24′ Camarda lancia Vella, che entra in area da destra e crossa al centro per Manfrè, anticipato tempestivamente da Ingrassia. Sul corner che segue, battuto da Camarda, colpo di testa di Cappello e palla di poco fuori. La migliore occasione i padroni di casa la costruiscono al 32′: Vella sfugge alla difesa avversaria e serve Munafò, che si inserisce bene da destra, ritrovandosi a pochi passi dalla porta, ma conclude senza la necessaria potenza e viene fermato dall’intervento del portiere ospite. Il Licata si vede in avanti solo sul finire della prima frazione con le conclusione da fuori, non certo irresistibili, di Dalì al 38′ e di Trofo al 41′: nel primo caso Mannino blocca il pallone senza affanni, nel secondo la sfera termina fuori. Si va così al riposo con il punteggio sullo 0-0.

Lo stacco vincente di Frassica a metà ripresa  (foto Giovanni Isolino)
Lo stacco vincente di Frassica a metà ripresa (foto Giovanni Isolino)

La ripresa si apre con il tentativo di Dalì al 1′ ma anche stavolta Mannino non ha difficoltà a far suo il pallone. Tra il 7′ e l’11′ Panarello prova a scuotere i suoi effettuando due cambi: dentro prima Parachì per Trovato e poi Pino per Manfrè. Al 14′ sono però gli ospiti a creare il primo vero pericolo a Mannino, bravo ad opporsi al tiro ravvicinato di Trofo. Al 19′ Licata in dieci: l’ex Raimondi stende Vella e rimedia il secondo giallo. Trascorrono 6 minuti e il Città di Messina trova il gol: punizione di Camarda da sinistra e colpo di testa vincente di Emanuele Frassica. Con un gol ed un uomo di vantaggio, la strada per i padroni di casa sembra in discesa ma, di lì a poco, la squadra di Panarello inizierà a fare i conti con la propria ingenuità e sopratutto con le scellerate decisioni dell’arbitro Agostini. Già al 27′ si ristabilisce la parità numerica: Cappello entra in area da sinistra e cade dopo un contatto con un avversario, l’arbitro opta per la simulazione, estrae il secondo giallo e lo espelle. Passano solo 5′ minuti ed ecco il rosso diretto per Camarda, reo di un presunto colpo proibito a centrocampo ai danni di un avversario. Panarello prova a cautelarsi inserendo Cucè per Vella ma al 39′ la sua squadra rimane addirittura in otto: un duro intervento costa anche a Seck il secondo giallo. Purtroppo per il Città di Messina, lo show di Agostini prevede anche il gran finale: al 91′ il direttore di gara vede un contatto in area messinese tra Cammaroto e Perricone, concede il rigore e ammonisce per la seconda volta il difensore di casa estraendo il quinto rosso di giornata, il quarto sventolato in faccia ai calciatori di casa. Lo stesso Perricone realizza dagli undici metri firmando l’1-1 finale. Tanto nervosismo a fine gara e, per i padroni di casa, lo sconcerto per quanto accaduto.

Il Città di Messina, con il punto di oggi, tocca quota 25, si avvicina alla Vibonese (ferma a 26) ma viene agganciato dal Rende. La salvezza diretta è distante 6 punti. Domenica confronto esterno con la Nuova Gioiese, gara per la quale Panarello dovrà fare i conti con le inevitabili squalifiche in arrivo.

L'ingresso dell'esterno offensivo Andrea Parachì ha ravvivato la manovra ma alla fine non è bastato al Città di Messina (foto Giovanni Isolino)
L’ingresso dell’esterno offensivo Andrea Parachì ha ravvivato la manovra ma alla fine non è bastato al Città di Messina (foto Giovanni Isolino)

Il tabellino
Città di Messina – Licata 1-1
Marcatori: 25′ st Frassica (CdM), 49′ st Perricone (L) su rigore.
Città di Messina: Mannino, Brancato, Trovato (7′ st Parachì), Seck, Cammaroto, Frassica, Cappello, Munafò, Manfrè (11′ st Pino), Camarda, Vella (34′ st Cucè). In panchina: Fazzino, Fragapane, Puzone, Calogero, Galletta, Bonamonte. Allenatore: Antonino Panarello.
Licata: Ingrassia, Romeo (28′ st Franchina), Raimondi, Musumeci, Perricone, Bruno, Dalì, Trofo, Manuguerra, Albeggiano (21′ st Faraci), Asia (33′ pt Floridia). In panchina: Morello, Pensabene, Veronese, D’Amico. Allenatore: Tarcisio Catanese.
Arbitro: Gabriele Agostini della sezione di Bologna.
Assistenti: Fabio Bontempo della sezione di Caltanissetta e Sergio Balzarini della sezione di Enna.
Ammoniti: 5′ pt Raimondi (L), 16′ pt Perricone (L), 25′ pt Seck (CdM), 28′ pt Cappello (CdM), 5′ st Vella (CdM), 23′ st Cammaroto (CdM).
Espulsi: 19′ st Raimondi (L) per doppia ammonizione, 27′ st Cappello (CdM) per doppia ammonizione, 32′ st Camarda (CdM), 39′ st Seck (CdM) per doppia ammonizione, 46′ st Cammaroto (CdM) per doppia ammonizione.
Recupero: 2′ pt, 6′ st.

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