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Antonio Ricciari: “Messina con me alla terza Dakar”. 10mila km tra le dune

Sono stati presentati nella Sala Privè del Toronero di Messina i prossimi progetti del pilota messinese Antonio Ricciari, che dal 3 al 17 gennaio 2025 parteciperà per la terza volta alla Dakar, gara di CrossCountry, il Raid più importante del mondo e valevole per la coppa del mondo Fia, che per la sesta volta si correrà in Arabia Saudita, da Bisha a Shubaytah.

Antonio Ricciari
Antonio Ricciari e sullo sfondo la sua vettura di gara

Ricciari, primo e unico pilota siciliano della storia ad aver partecipato alla iconica Dakar nella categoria Classic, è appena tornato dal Rally Classics Africa 2024, la gara internazionale tenutasi in Marocco nella quale ha conquistato il 12esimo posto. Un piazzamento soddisfacente, nella parte alta della classifica, dopo che Ricciari aveva perfino pregustato il podio. Che si sarebbe concretizzato se non fosse incorso in un errore di navigazione che lo ha allontanato, proprio nell’ultima giornata di gara, dalle prime posizioni che aveva saldamente occupato per buona parte della corsa tenutasi fra le regioni di Erfoud e Merzouga.

“Ma non è questo quello che conta – ha sottolineato Antonio Ricciari –. Io e la mia copilota Simona Morosi siamo molto contenti del risultato raggiunto. Il Rally Classics Africa ci ha detto che alla prossima Dakar 2025 possiamo giocarci bene le nostre carte”. 

Antonio Ricciari
Simona Morosi e Antonio Ricciari celebrano la conclusione della Dakar 2024

“Essere stati per qualche giorno davanti a piloti del calibro di Carlos Santaolalla, due volte vincitore della Dakar Classic, è stato per noi motivo di grande soddisfazione, ma soprattutto di grande consapevolezza nei nostri mezzi e nella nostra auto. Con queste sensazioni riprenderemo il nostro cammino verso la Dakar 2025, consci di poter dire la nostra in un parterre internazionale che mai come quest’anno si annuncia davvero temibile”. 

Sorprendendo un po’ il pubblico il pilota messinese ha poi annunciato che con sé in Arabia Saudita al seguito della carovana di assistenza del Team, porterà per la prima volta il figlio Riccardo Ricciari, appassionato come lui di rally raid, affascinato dai racconti delle tante corse nelle quali in questi anni il padre è stato protagonista in Italia e nel mondo e desideroso di vivere proprio da vicino il “clima” unico della Dakar.

Antonio Ricciari
Antonio Ricciari con il figlio Riccardo, che lo seguirà nella Dakar 2025

Particolare anche la scelta del corridore messinese di voler rinunciare quest’anno alle comodità del motorhome offerto dal team o di fermarsi negli hotel della gara e di preferire invece il bivacco in tenda per le notti che precederanno le tappe e nelle pause della corsa, una scelta che nasce dal desiderio di vivere fino in fondo l’atmosfera di questa competizione davvero unica e che rende ancora più sfidante l’avventura del pilota.

Ricciari è alla sua terza partecipazione alla Dakar. Al debutto nel 2022 ha conquistato il primo posto fra gli equipaggi italiani in gara alla Classic e nel 2023 ha fatto ancora meglio, raggiungendo il terzo posto assoluto fra tutti gli italiani in gara alla Dakar, arrivando terzo anche in categoria H2 di regolarità.

Antonio Ricciari
La conclusione dell’ultima Dakar di Antonio Ricciari

Si prevede un percorso molto selettivo, all’altezza delle edizioni più impegnative come già anticipato dal direttore della Dakar David Castera, già pilota di corse estreme. E’ previsto il ritorno della Crono 48 ore e almeno cinque frazioni a percorso separato tra le vetture e le moto. Come sempre la tappa più impegnativa sarà la Marathon, che prevede una notte senza assistenza e senza bivacco, con condizioni di estrema difficoltà.

Insidioso si annuncia soprattutto il passaggio nel deserto dell’Empty Quarter, il più esteso nel mondo dove le sue finissime sabbie di color rosso e oro si modellano con il vento fino a formare dune alte diverse decine di metri. Dodici le prove speciali previste per un totale di oltre 10.000 chilometri da percorrere. In gara ci saranno mezzi elettrici, a due, a quattro ruote e anche i camion a idrogeno.

Antonio Ricciari
Antonio Ricciari sullo sfondo con la copilota Simona Morosi

Per la terza volta Ricciari correrà per la Rteam RalliArt, una delle scuderie più importanti d’Italia con grandi piazzamenti proprio alla Dakar e che negli ultimi anni ha creato un fortunato connubio con la TH-Truck, un’importante squadra spagnola che metterà al via alla prossima Dakar ben sei o sette camion, una delle categorie più attese ed affascinanti.

La loro vettura sarà ancora la Mitsubishi Pajero v20 3200cc, la stessa con la quale hanno partecipato nell’edizione del 2023, percorrendo oltre 9.000 chilometri, affrontando con sicurezza dune sabbiose e terreni rocciosi sempre con il massimo controllo. Prossimamente è prevista a Viareggio la presentazione ufficiale di tutti gli equipaggi in gara alla Dakar con la Rteam RalliArt. Altre iniziative saranno promosse in questi mesi dalla sua scuderia automobilistica.

Antonio Ricciari
Antonio Ricciari celebra il terzo posto alla Dakar

“Adesso per me per il mio team comincia un importante momento di preparazione fisica e tecnica – ha aggiunto Ricciari –. La vettura si trova già presso la RTeam e i tecnici si stanno impegnando a fondo per renderla ancora più performante, ma sempre nel rispetto dei rigidissimi requisiti di sicurezza richiesti dalla direzione internazionale della gara. Siamo in attesa poi di conoscere i dettagli del percorso, che a tutt’oggi è stato presentato soltanto per linee generali. In attesa di scoprirli entrerà nel vivo la mia preparazione, che prevederà un’alimentazione finalizzata all’impegno e tanto allenamento specifico per reggere allo stress della gara”.

Antonio Ricciari
Antonio Ricciari con la sua auto alla Dakar 2023

“Rappresentare ancora una volta Messina e la Sicilia nella corsa di rally raid più importante del mondo che accende su di sè i riflettori dello sport mondiale, con un’attenzione mediatica planetaria, è davvero un grande onore e una grandissima emozione – ha concluso –. Nei miei primi due anni di Dakar ho sentito intorno a me tanto affetto e vicinanza. Mi ha fatto molto piacere avere fatto capire ai più giovani e a chi non la conosceva che questa gara non ha eguali al mondo. Non vedo l’ora di rinnovare queste emozioni, che sono certo saranno sempre nuove e ancora più sorprendenti”. 

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