Amata: “La salvezza è un traguardo storico. Ripartiremo con i conti a posto”

Il team manager del Sant’Agata Gianluca Amata ha commentato la decisiva vittoria di Licata: “Il successo equivale alla salvezza in una giornata storica. Abbiamo conquistato l’anno scorso la D e ora riusciamo a mantenerla. Ci sono stati periodi brutti, nei quali abbiamo ricevuto molte critiche. Avevamo la certezza che il lavoro alla fine paga e quando ti affidi a persone competenti, che sanno come gestire un gruppo, che hanno le idee chiare fissandosi un obiettivo poi questo alla fine lo raggiungi. Sant’Agata raggiunge un risultato importante con un turno di anticipo”. 

Non è stato semplice fare quadrare i conti in una stagione che avrebbe dovuto coincidere con il pienone di pubblico e si è giocata invece quasi interamente a porte chiuse: “Dispiace che la gente sia rimasta fuori dallo stadio tanto a lungo e speriamo che quanto prima li possiamo ospitare perché fanno parte di una cittadina che ha sempre fatto calcio grazie a un’ottima tradizione. Oltre al lato sportivo è un successo sotto il profilo gestionale perché il pareggio di bilancio raggiunto ci lascia tranquilli in vista della programmazione della nuova stagione”.

Il gruppo è stato comunque coccolato, fino al traguardo conclusivo: “I meriti vanno ascritti al presidente, alla società che fa della buona gestione una regola di vita. È un fiore all’occhiello per noi, che non facciamo mai mancare nulla ai nostri tesserati. Colgo l’occasione per salutare Perkovic, che dopo l’operazione è rientrato in Croazia ma è rimasto sempre in contatto, essendo molto legato a noi”. 

Il patrimonio riconquistato dopo quasi trent’anni è stato difeso sul campo: “Questo campionato ci ha permesso di confrontarci con piazze storiche e gloriose come lo stesso Licata. Sabato chiuderemo il torneo ospitando in un’altra giornata storica la capolista Acr Messina contro la quale ci giocheremo la nostra partita con tranquillità e senza patemi. Dedico agli stessi dirigenti questo traguardo. Il contributo che serve infatti non è soltanto economico ma anche emotivo perché durante un anno del genere non sono mancati momenti in cui abbiamo accumulato forte tensione” .