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Amarcord: riviviamo le dodici promozioni del Messina (2^ parte)

In quattro puntate la storia dei trionfi giallorossi. Dal primo nella stagione 1931-32 all’ultimo torneo appena concluso, passando fra retrocessioni, umilianti cancellazioni ma con un unico denominatore comune: l’amore e la passione del popolo biancoscudato.

1962-63 festa per la promozione in serie A
1962-63, festa per la promozione in serie A

Nella serie cadetta il Messina ci rimane per ben 13 stagioni, nel frattempo l’ACR si è data una struttura importante: al timone del sodalizio peloritano c’è l’avv. Goffredo Muglia, che trova nel capitano Mimmo Fusco la spalla ideale. Dopo i buoni risultati conseguiti nelle stagioni precedenti, con Bruno Arcari alla guida tecnica, nel campionato 1961-62 la squadra viene affidata alle cure di Umberto Mannocci che conduce i giallorossi al settimo posto. Nella stagione successiva, 1962-63, il tecnico toscano viene riconfermato, i dirigenti peloritani conducono una campagna acquisti e cessioni molto oculata, mettendo a disposizione di Mannocci una squadra che non parte certo con i favori del pronostico. Diciassette risultati utili consecutivi lanciano i giallorossi in testa alla graduatoria, leadership che non molleranno più fino al termine della stagione. L’infortunio di Breviglieri all’esordio lascia spazio fra i pali a Mario Rossi, la difesa è granitica con Dotti e Stucchi terzini, Ghelfi stopper e Landri libero, Radaelli sulla mediana. A centrocampo con Canuti nelle vesti di incontrista Fascetti estrosa mezzala e “lambretta” Brambilla a giostrare sulla sinistra, danno manforte alla coppia d’attacco formata da Calloni (11 reti) e Calzolari (14). Mujesan, Del Negro, Giacomucci, Regni, Benetti ed il messinese Cardillo completano la rosa. Questo è il Messina che conquista la serie A con 50 punti, mettendosi alle spalle squadroni come Bari, Lazio, Foggia e Brescia. Il 2 giugno 1963, con il pareggio (0-0) sul campo del Bari, i giallorossi si assicurano la matematica certezza della promozione. Il “miracolo” di Mannocci e di una dirigenza lungimirante viene festeggiato il 16 giugno 1963 in un “Celeste” stracolmo di spettatori: Messina entra nell’olimpo del calcio italiano. Sul tappeto erboso di Gazzi sfileranno la Grande Inter di Moratti ed Herrera, il Milan campione d’Europa di Altafini e Rivera, la Juventus di Omar Sivori, il Bologna di Bernardini e Bulgarelli.

Una formazione dell'ACR Messina della stagione 1973-74
Una formazione dell’ACR Messina, stagione 1973-74

Il sogno chiamato serie A dura due stagioni, dopo una miracolosa salvezza ottenuta nel 1963-64, grazie ad uno strepitoso girone di ritorno, i giallorossi retrocedono in serie B. Alla fine del campionato 67-68 il Messina sprofonda in serie C ed addirittura al termine della stagione 1972-73 conosce l’onta della serie D. Piombato nell’inferno della quarta serie il Messina trova la forza di rialzarsi nel campionato successivo (stagione 1973-74). Al timone dell’ACR c’è il Cav. Giovanni Gulletta, in panchina arriva Giusto Lodi. Una formazione composta da tanti messinesi che non avrà vita facile sui campi in terra battuta di Sicilia e Calabria, alla fine conquisterà la promozione contro avversari scorbutici.

Nuova Igea, Akragas, Termitana e la Gioiese di Franco Scoglio saranno le antagoniste dei peloritani. 49 punti in classifica, solo 20 i gol subiti dal portiere Nastasi e 57 segnati grazie alla vena del giovane Bertagna, capocannoniere con 22 reti, e di Frisenda (12 in 22 partite), con Bonaretti ad illuminare il gioco, De Maria con le sue serpentine a scardinare le difese avversarie, capitan Lo Bosco e Alberto Rossi a comandare la difesa ed uno stantuffo come Tripepi unito alla sapienza tattica di Gagliardi nella zona nevralgica del campo. Ma era anche il Messina di Ballariano e Curcio, Caligiuri e Crimi, Burroni e Rosa, D’Agostino e Memo.

IL Celeste si prepara a festeggiare il ritorno in serie C del Messina, 1973-74
Il Celeste si prepara a festeggiare il ritorno in serie C del Messina, 1973-74

Il 26 maggio 1974, in un “Celeste” imbandierato il Messina festeggia il ritorno in serie C, battendo per 4-0 la Folgore di Castelvetrano. I tifosi sognano ad occhi aperti un pronto ritorno nella cadetteria, ma dopo due tornei giocati a buoni livelli, al termine del campionato 1976-77, con la società ormai stremata dai debiti e costretta ad un infruttuoso gemellaggio con il Varese, i giallorossi retrocedono nuovamente in serie D. Con la ristrutturazione dei campionati saranno ammessi nella neonata C2 per meriti sportivi al termine della stagione 1977-78, dopo un deludente sesto posto, allenatore Adelchi Brach.

Devono trascorrere nove anni per rivedere i peloritani festeggiare una promozione, avviene nel campionato 1982-83, l’ACR Messina è guidato in panchina dal riconfermato Alfredo Ballarò: Giovanni Puglisi è a capo della dirigenza composta da Sapone, Fortino e Mondello. Ceduti calciatori di valore come Massaro, Le Noci, Longo, Marescalco e poi Alivernini; Ballaro ed i dirigenti dell’ACR costruiscono una formazione robusta, un mix di gioventù ed esperienza che alla fine darà i suoi frutti.

Una formazione del Messina, stagione 1982-83
Una formazione del Messina, stagione 1982-83

Con 46 punti conquistati in 34 partite disputate i peloritani si rendono protagonisti di un combattuto testa a testa con l’Akragas, alla fine saranno promosse entrambe in C1, sbaragliando la concorrenza del Siracusa. E’ il Messina di Rigamonti, Napoli, Pierini, Franco Modello, Colaprete, Bellopede, Virgilio, Vendittelli, Schillaci, Jannucci, Santino Mondello, Della Volpe, Genovasi, Quattrini, Secondo, Bellinghieri, Maglio e Zappa. La miglior difesa del girone con appena 16 gol subiti, 32 le reti realizzate (Jannucci 11e  Santino Mondello 9 sono i cannonieri) e con tre giovani dal sicuro avvenire come Salvatore Schillaci, Nicolò Napoli e Carmelo Mancuso. Con il pareggio (0-0) di Frattamaggiore i giallorossi conquistano il 29 maggio 1983 la matematica certezza della promozione: si ripete il rito dell’accoglienza trionfale della squadra ai traghetti. Il 5 giugno 1983, in un “Celeste” impazzito di gioia, si festeggia il salto di categoria, il Messina supera per 3-1 il Frosinone con la doppietta di Jannucci ed il gol di Mondello II e conquista il primato solitario.

I festeggiamenti per la promozione, stagione 1982-83
I festeggiamenti al Celeste per la promozione, stagione 1982-83

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