Tra le certezze del nuovo Messina c’è il difensore centrale Errico Altobello, approdato in riva allo Stretto in prestito dal Parma. Questa la chiacchierata che ci ha concesso a margine del ritiro di Camigliatello Silano.
Torni in giallorosso a distanza di qualche stagione: quale il ricordo di quella positiva esperienza? Non era facile trovare tanta continuità da under…
“Sì, è stata la mia prima esperienza perché venivo in prestito dalla Salernitana. Avevamo un gruppo di ottima qualità. La cosa che più mi ha colpito è che nonostante la situazione societaria non ottimale la gente di Messina ci teneva ed aiutava tantissimo”.
Quella del Messina è la quinta maglia che indossi in serie C. Tra le precedenti quattro esperienze quale la più significativa?
“Quella che mi ha dato la svolta è alla Salernitana perché ero giovanissimo, abbiamo perso la B per un gol ed è stata quella che più mi ha formato. Comunque ci sono state anche altre esperienze importanti, come l’anno scorso nei sei mesi a Savona, dove siamo stati eliminati in semifinale play-off. Sinceramente sono stufo di perdere e spero di conquistare qualcosa di importante qui a Messina, e con il lavoro e l’attenzione potremo riuscirci”.
Ti chiediamo un ricordo anche dell’esperienza barese, che ti ha permesso di esordire in serie B.
“Bari è una realtà assimilabile a quelle di Salerno e Messina… una città che vive di calcio. Lì sono stato in serie B ed è stato un bellissimo traguardo, poi purtroppo per alcune situazioni sono dovuto riscendere in serie C, il campionato di serie B ha un’altra visibilità, ti da altre prospettive e questo può essere uno stimolo per tutti per fare bene”.
La difesa è molto giovane dopo le partenze dei tre elementi più “anziani” (Ignoffo, D’Aiello e Cucinotta). È un aspetto che può pesare?
“No assolutamente. A 23-24 anni siamo nella fase migliore della crescita di un calciatore: sicuramente non dobbiamo temere questo dato perché non siamo esordienti ma abbiamo già esperienza in questo campionato”.
Grassadonia per il secondo anno consecutivo riproporrà il 3-5-2. Come ti trovi con questo modulo?
“Da quando ho cominciato a giocare ho quasi sempre giocato in una difesa a cinque però per me non è un problema giocare con una difesa a tre o a quattro. Forse per certi aspetti preferisco proprio la difesa a tre e quindi il modulo che sta proponendo il mister. Alla fine personalmente non cambia nulla tra un modulo e l’altro: è tutta una questione mentale e di concentrazione”.
Tra i tanti giovani in organico quale ti ha colpito maggiormente? E tra gli over?
“Bonanno mi ha fatto una buonissima impressione, ha tutte le qualità per arrivare ad altissimi livelli, è un ragazzo intelligente, umile ed è un grande lavoratore e gli auguro il meglio. Tra gli over naturalmente il capitano Giorgio Corona”.
Infine una curiosità: Errico con due “r” e non Enrico, come capita spesso. Errore all’anagrafe o una scelta dei tuoi genitori?
“Lo sbaglio all’anagrafe fu fatto quando nacque mio nonno: gli misero Errico invece di Enrico e considerato che i miei genitori sono tradizionalisti e mi volevano mettere il nome di mio nonno decisero così di chiamarmi Errico”.