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Messina

Altobello: “Dopo Salerno e Savona voglio vincere. Mi chiamo Errico in onore del nonno”

Tra le certezze del nuovo Messina c’è il difensore centrale Errico Altobello, approdato in riva allo Stretto in prestito dal Parma. Questa la chiacchierata che ci ha concesso a margine del ritiro di Camigliatello Silano.

L'intramontabile Giorgio Corona in azione a Camigliatello (foto Giovanni Isolino)
L’intramontabile Giorgio Corona in azione a Camigliatello (foto Giovanni Isolino)

Torni in giallorosso a distanza di qualche stagione: quale il ricordo di quella positiva esperienza? Non era facile trovare tanta continuità da under…

“Sì, è stata la mia prima esperienza perché venivo in prestito dalla Salernitana. Avevamo un gruppo di ottima qualità. La cosa che più mi ha colpito è che nonostante la situazione societaria non ottimale la gente di Messina ci teneva ed aiutava tantissimo”.

Quella del Messina è la quinta maglia che indossi in serie C. Tra le precedenti quattro esperienze quale la più significativa?

“Quella che mi ha dato la svolta è  alla Salernitana perché ero giovanissimo, abbiamo perso la B per un gol ed è stata quella che più mi ha formato. Comunque ci sono state anche altre esperienze importanti, come l’anno scorso nei sei mesi a Savona, dove siamo stati eliminati in semifinale play-off. Sinceramente sono stufo di perdere e spero di conquistare qualcosa di importante qui a Messina, e con il lavoro e l’attenzione potremo riuscirci”.

Il promettente Tommaso Bonanno in azione contro il Corigliano (foto Giovanni Isolino)
Il promettente Tommaso Bonanno in azione contro il Corigliano (foto Giovanni Isolino)

Ti chiediamo un ricordo anche dell’esperienza barese, che ti ha permesso di esordire in serie B.

Bari è una realtà assimilabile a quelle di Salerno e Messina… una città che vive di calcio. Lì sono stato in serie B ed è stato un bellissimo traguardo, poi purtroppo per alcune situazioni sono dovuto riscendere in serie C, il campionato di serie B ha un’altra visibilità, ti da altre prospettive e questo può essere uno stimolo per tutti per fare bene”.

La difesa è molto giovane dopo le partenze dei tre elementi più “anziani” (Ignoffo, D’Aiello e Cucinotta). È un aspetto che può pesare?

“No assolutamente. A 23-24 anni siamo nella fase migliore della crescita di un calciatore: sicuramente non dobbiamo temere questo dato perché non siamo esordienti ma abbiamo già esperienza in questo campionato”.

Grassadonia per il secondo anno consecutivo riproporrà il 3-5-2. Come ti trovi con questo modulo?

Una progressione di Saro Bucolo (foto Giovanni Isolino)
Una progressione di Saro Bucolo (foto Giovanni Isolino)

“Da quando ho cominciato a giocare ho quasi sempre giocato in una difesa a cinque però per me non è un problema giocare con una difesa a tre o a quattro. Forse per certi aspetti preferisco proprio la difesa a tre e quindi il modulo che sta proponendo il mister. Alla fine personalmente non cambia nulla tra un modulo e l’altro: è tutta una questione mentale e di concentrazione”.

Tra i tanti giovani in organico quale ti ha colpito maggiormente? E tra gli over?

Bonanno mi ha fatto una buonissima impressione, ha tutte le qualità per arrivare ad altissimi livelli, è un ragazzo intelligente, umile ed è un grande lavoratore e gli auguro il meglio. Tra gli over naturalmente il capitano Giorgio Corona”.

Infine una curiosità: Errico con due “r” e non Enrico, come capita spesso. Errore all’anagrafe o una scelta dei tuoi genitori?

“Lo sbaglio all’anagrafe fu fatto quando nacque mio nonno: gli misero Errico invece di Enrico e considerato che i miei genitori sono tradizionalisti e mi volevano mettere il nome di mio nonno decisero così di chiamarmi Errico”.

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