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All’Akademia la vice-campionessa d’Italia Bintu Diop. Conquistò l’A1 con Roma

Sogna in grande l’Akademia Sant’Anna. Per chiudere la “prima diagonale” ha scelto uno degli opposti di maggiore prospettiva della pallavolo nazionale. Dalla serie A1 arriva Bintu Diop, nell’ultima stagione con la casacca della Savino Del Bene Scandicci, con cui ha disputato la serie di finali scudetto contro l’Imoco Volley Conegliano, le semifinali di Coppa Italia e i quarti di Champions League.

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Bintu Diop supera il muro avversario (foto Filippo Rubin)

Come primo cambio della compagna e Nazionale azzurra Ekaterina Antropova, in 34 partite e 50 set giocati, Bi ha realizzato 44 punti, dei quali 30 in attacco, con una percentuale del 32,3%, 9 ace e 5 muri. Toscana di Castelfranco di Sotto, centro della provincia di Pisa, mancina, classe 2002, 194 cm, ha iniziato a giocare all’età di dieci anni con la società del proprio paese, la Pallavolo Castelfranco. Nel 2018 si trasferisce alla Volleyrò Casal de’ Pazzi, con la quale vince lo Scudetto under 18 e viene premiata come MVP delle Finali Nazionali.

Al termine di un biennio con la prestigiosa società giovanile laziale, resta nella Capitale per indossare la maglia della Roma Volley Club in serie A2, conquistando la promozione nella massima serie e totalizzando 29 presenze – 77 i set giocati – e 175 punti (162 in attacco con una percentuale del 43%, 7 muri e 6 ace). L’esordio in Serie A1 arriva nella stagione successiva a Perugia. L’opposto titolare è Valentina Diouf, che a gennaio lascia l’Italia per trasferirsi in Polonia. Al termine della stagione saranno 24 le sue partite giocate – 75 i set – con 184 punti (152 punti con una percentuale del 33%, 19 muri, 13 ace).

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Un primo piano di Bintu Diop (foto Filippo Rubin)

Coach Davide Mazzanti la convoca in Nazionale, debuttando a Firenze. Nella sua prima partita da titolare, l’amichevole con la Croazia a Siena, mette a segno venti punti. Selezionata per far parte della Nazionale Italiana impegnata ai Giochi del Mediterraneo, vince la Medaglia d’Oro al termine della manifestazione. Nella stagione 2022/23 da Perugia si sposta a Cuneo, sempre in A1.

Con la formazione piemontese Bi cresce ancora; in 27 partite – 72 set giocati – saranno 186 i punti a referto (164 in attacco con una percentuale del 38,3%, 14 muri e 8 ace). Nell’ultima stagione, la soddisfazione di lasciare il segno, soprattutto dai nove metri (ben quattro ace, tutti in una leggendaria serie del terzo set di gara 2 – semifinale scudetto contro Vero Volley), giocando accanto ad atlete del calibro di Herbots, Zhu, Nwakalor, Washington e la già citata Antropova.

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Bintu Diop celebra un punto con Scandicci (foto Filippo Rubin)

Diop è toscana, i suoi genitori sono invece originari del Senegal: “In realtà non lo conosco molto bene perché, essendo sempre impegnata nell’ambiente pallavolistico, ci ero andata soltanto una volta quando ero molto piccola e non ricordo tanto. Dopo sedici anni ci tornerò nei prossimi giorni con mia mamma e mio fratello. Chiaramente sono tanto contenta. Cosa porto con me del Senegal? Ricordo la bella atmosfera in cui tutti si sentono parte di una grande famiglia”.

Papà portiere di calcio e mamma giocatrice di basket: “Sì e non mi piace molto che vengano a vedermi giocare. Essendo stati atleti, vedere soprattutto mia mamma mi mette una pressione indescrivibile. Mi guardano da casa, in televisione, e va benissimo così”. Due genitori provenienti da discipline differenti ma che non hanno mai cercato di influenzare le scelte sportive di Bintu: “Mi hanno sempre lasciato molto libera. Da piccola non volevo giocare a pallavolo; non mi piaceva. Mia sorella giocava e consideravo noiose le partite. Poi, sono stata spinta a provare, anche perché era uno sport praticato da tutte le mie amiche”.

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Bintu Diop sfida il muro di Conegliano (foto Filippo Rubin)

Dopo avere iniziato a giocare a Castelfranco, ad un certo punto è arrivata la chiamata di Volleyrò: “Quando vai a fare le selezioni in queste società per diventare un atleta di livello è sempre un’emozione. Avevo anche altre proposte ma quando sono arrivata, già il primo giorno sono rimasta subito colpita dall’ambiente, proprio innamorata. La sera stessa ho chiamato mia mamma e le ho detto: “Io il prossimo anno vengo qui”. Avevo deciso che non sarei andata a provare con altre squadre perché ero già convinta che sarei rimasta lì. Volleyrò ce l’ho nel cuore”.

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