Ci sono spettacoli che nascono con una motivazione forte e, man mano che passa il tempo, questa motivazione, lungi dallo scolorirsi, diventa ancora più pressante. È quello che accade a “Contrada Acquaviola n. 1”, che, proponendo temi e problemi ambientali, appare sempre più di grande attualità. Il testo di Simone Corso, interpretato dallo stesso autore e da Antonio Alveario, prodotto da Nutrimenti Terrestri, ha già ottenuto premi e successi in varie parti d’Italia. È stato finalista al Festival di teatro civile CassinoOff, al Festival di Resistenza, Premio Alcide Cervi, a Gattatico (RE) ed è andato in scena per la IV edizione del Torino Fringe Festival.
Un momento dello spettacolo con la Raffineria di Milazzo sullo sfondo.
Appare quindi di grande importanza anche il terzo appuntamento di Promontorio Nord, la rassegna teatrale che si svolge presso la Tenuta Rasocolmo e propone spettacoli al tramonto, in un piccolo boschetto a picco sul mare con la direzione artistica di Roberto Zorn Bonaventura, impegnato anche come regista. E proprio questo contrasto fra un tema forte come l’inquinamento e l’atmosfera magica del tramonto di Capo Rasocolmo, che rende possibile l’assenza di mezzi tecnici, propone questa replica come una performance unica e irripetibile. Uno spettacolo ricco di emozioni, che fa riflettere sul rapporto Uomo-Natura, sull’importanza di preservare la bellezza, ovunque essa si trovi, sul patrimonio storico e naturalistico che ereditiamo. Calato il sipario, insieme agli artisti ci si potrà intrattenere in una cena-degustazione, resa più appetibile dai vini della tenuta. Nelle sue note di regia, Roberto Zorn Bonaventura spiega così lo spettacolo e la sua necessità: «Ci sono fatti che richiedono una presa di posizione decisa.
I due protagonisti, padre e figlio, e le “barche di carta”, simbolo della leggerezza del sogno di viaggiare e del mostro della Raffineria.
Ci sono testi teatrali che si mettono in scena per delle motivazioni forti, per la necessità di “dire”, e “Contrada Acquaviola n.1” di Simone Corso è uno di questi. Un testo apparentemente quotidiano nei dialoghi imbastiti tra un padre e un figlio, ma che strilla la sua presa di posizione nel momento in cui questa comunicazione fallisce. La raffineria di Milazzo è sullo sfondo, nel cuore del paese, prossima al centro storico e davanti al mare, ne deturpa la bellezza e “infetta” la vita degli abitanti. La regia ha così scelto di mischiare poesia e bellezza con scempio e scelleratezza.
Per questo motivo la scena è rappresentata da semplici quanto poetiche barche di carte (i grandi origami dell’artista Nunzio Laganà), che muovono il loro significato tra la magia di un veliero colorato su cui viaggiare e sognare, e il mostro della raffineria che inchioda e affonda in un destino di fine e di disfatta. Serve, quindi, una presa di posizione forte, perché la vita, coraggiosamente, potrebbe essere altro». Lo spettacolo si svolgerà il 20 agosto dalle ore 18,30, i posti sono limitati, la prenotazione obbligatoria. Per info e prenotazioni: 393-3343760.
