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Messina

Alessio da Roma di nuovo in Curva. I video degli amici per convincere Cristina

Riceviamo e pubblichiamo la significativa lettera inviata da Alessio, un tifoso del Messina, alla nostra Redazione. Un racconto efficace, che fotografa la passione di tanti messinesi, accorsi in massa ad Agropoli per il primo atto della sfida con la Gelbison, da riaffrontare adesso sabato (e battere) per mantenere il patrimonio della Lega Pro. 

Curva Sud
Braccia alzate in Curva Sud (foto Paolo Furrer)

“Sabato non contatemi”. Esordisce così la mattina in chat uno dei tanti tifosi giallorossi malati sparsi per il mondo. Senza un buongiorno, un ciao. In chat si sta discutendo l’ennesima partita della vita della Biancoscudata. La porta per l’inferno. Il ritorno dei playout con la Gelbison. In casa, ma per lui in trasferta. Ma lui non vuol tradire il compromesso con la moglie. L’ultima sarebbe stata Potenza. Poi è stata Picerno. Poi Taranto… Lui lavora a Roma e di km ne ha già macinati tanti per il Messina, anche in questa stagione. Poi da Agropoli torna a casa sconfortato, adirato. La moglie gli ha “mussìato” per tutte le trasferte fin qui presenziate, sempre.

Ma in chat si comincia a fomentare la partita. Qualcuno posta soluzioni in treno, in pullman. Si gioca a stuzzicarsi parlando sul serio. Arriva una conferma di prenotazione. “Altrimenti la chiamate voi e le spiegate” continua lui. Nasce così l’idea. Simpatica. Inondare la moglie di videomessaggi, di quelli motivazionali, che colpiscono al cuore ma che al contempo le spiegano che non è sola, che altre donne “mussìano” quanto lei questa strana malattia dei mariti… E allora parte l’appuntamento in chat. Inviarli tutti allo stesso momento. Alle 15.

tifosi Messina
Alcuni tifosi del Messina ad Agropoli (foto Paolo Furrer)

Per tentare di sorprenderla, intenerirla, predisporla meglio possibile al rientro del marito in casa la sera, desideroso dell’ennesima amorevole complicità pur consapevole che comporterà lasciarla malvolentieri sola e, soprattutto, una contropartita… Inviato. Inviato… Inviato. Partono così i video. Siamo tutti in attesa. Passano i minuti ma lei niente. Di lui nessuna traccia più, non scrive. Chissà che fa. Deluso dalla speranza della prova d’andata dei suoi beniamini e angosciato dalla necessità di vincere sabato per evitare l’ennesimo baratro. Parecchio compassato dal bilico di quella potenziale quanto insperata partenza a sostegno dei suoi colori ma consapevole di quanto possa costargli cara questa ennesima bravata.

Bravata, sì. Come i bambini. Perché quegli amici in chat sono dei bambini, dai 40 ai 50 anni. Laureati, impiegati, arruolati, padri. C’è di tutto. Tutti in attesa di integrare quella lista che poco a poco va riempiendosi in poche ore. Di lui niente. Ma all’improvviso appare lei. Un messaggio privato ad uno dei bambini complici. Smile sorridente. “Mi avete fatto sorridere”, “Ammetto che l’idea è simpatica”, “Cosa non fate per questo Messina”, “È libero di fare ciò che crede”, “Comunque non vi capirò mai”… Lei è Cristina. E che devi capire Cristina… C’è poco da capire… Non lo capiamo nemmeno noi Cristina… Sappiamo però che sei un fior di donna.

tifosi Messina
Bandiere giallorosse ad Agropoli (foto Paolo Furrer)

E così sabato lui sforerà i 10.000 km in questa stagione. Abbraccerà i suoi amici bambini a Messina, sciarpa al collo e pieni di passione. Tensione, viaggio e rientro obbligato in tempi stretti probabilmente non lo faranno mangiare. Meglio, non tornerà “sbrodolato” come consuetudine. Ma sarà su quei gradoni, carico. Perché Sabato serve tutto. Perché non è ancora suonato il gong. Perché c’è ancora l’ultimo round. Saranno in tanti in quella Curva. Perché ci tengono. Perché amano. E saranno tante le Cristine a casa. Che ci attendono. Perché ci amano. Potrà sembrare banale ma non è poi sempre così scontato… Sei forte Cristina. Comunque andrà, tu avrai già vinto.

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