“Every brilliant thing” è un testo del drammaturgo britannico Duncan Macmillan, scritto con Jonny Donahoe, già rappresentato con grande successo in Europa e in America. Arriva in Italia grazie alla curata traduzione – autrice anche della regia – di Monica Nappo, diventa “Ogni bellissima cosa”, spettacolo proposto attraverso l’interpretazione di Carlo De Ruggieri, noto al grande pubblico per il ruolo dello stagista Lorenzo nella serie cult “Boris”.
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Lo spettacolo approderà il 13 aprile al Clan Off Teatro, l’undicesimo appuntamento della stagione #r-esistenze, con la direzione artistica di Mauro Failla e Giovanni Maria Currò. Un monologo intenso, una produzione Nutrimenti Terrestri d Maurizio Puglisi, “Every brilliant thing” è stato definito dal The Guardian un monologo interattivo, un mix tra teatro tradizionale e stand-up comedy in cui il pubblico è chiamato a partecipare, divenendo parte integrante del gioco in cui si risvegliano i ricordi e si muovono le emozioni, e là dove l’argomento potrebbe sembrare la depressione e il suicidio, lo spettacolo diventa invece, affrontando questi temi, un gioioso, unico, potente inno alla vita. “Quando sei bimbo e i grandi fanno cose che tu non capisci tanto, provi a domandare loro che sta succedendo, ed eventualmente, a dare il tuo aiuto. In alcuni casi puoi scoprire che il tuo aiuto e il tuo modo di reagire restano invariati dopo venti anni. Ogni cosa bellissima parla proprio di questo. Di una persona che parla di quando da bambino sia stato costretto a chiedersi cosa fosse questa cosa chiamata morte, cosa volesse dire la frase ‘Mamma è depressa’. Neanche il papà sa rispondere, e quindi il bimbo inizia una lista di tutte le cose bellissime che ci sono attorno a noi e che sono un buon motivo per vivere e svegliarsi con il sorriso. Questa storia può accadere ovunque nel mondo, perché è ovunque nel mondo che accadono queste storie. Duncan Macmillan ci racconta qualcosa che è un po’ la sua vita ma è un po’ la vita di tanti di noi, e così facendo inizia a costruire un mondo sotto i nostri occhi dove il teatro è un gioco per bambini alla sua massima potenza.
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E allora tutti possono diventare parte della storia, giocare per pochissimo tempo alcuni personaggi con noi, allora una giacca può diventare un cane e una lista di bellissime cose può ricomparire dopo 20 anni magicamente da una scatola, quando ormai sei un adulto. E quella lista può essere lo stesso viatico di luce che fu quand’eri bambino, perché le cose bellissime che ci circondano ci sono ancora. Anzi, ora sei più grande e la lista può solo essere più lunga. Ed il testo ci dice proprio questo, che il teatro non ha bisogno di molto, come i giochi dei bambini e che il nostro modo di vedere la vita fatto di ironia e malinconia non ha bisogno di effetti speciali per dipanarsi o di particolari qualità, ma solo di un luogo dove degli esseri umani decidono di volersi incontrare”. Duncan Macmillian è un iperpremiato drammaturgo inglese, i cui lavori includono la sua versione del 1984 di Orwell, l’adattamento del Don Giovanni di ritorno dalla guerra di von Horvart, Lungs (diretto da K. Mitchell e in repertorio al teatro nazionale in Berlino) e il successo nel West End di “People places and things”. “Every Brilliant thing” è stato un successo ad Edimburgo per due anni consecutivi, arrivando finora a più di 500 rappresentazioni.