Il neo presidente del Messina Pietro Sciotto e l’assessore comunale allo sport Sebastiano Pino hanno effettuato un sopralluogo nei due stadi cittadini. Nell’atto formale di assegnazione del titolo sportivo di serie D, richiesto a Figc e Lnd, il sindaco Renato Accorinti ha indicato il “Franco Scoglio”, impianto pienamente agibile, come sede per la disputa delle gare ufficiali mentre il “Celeste” è stato assegnato solo per la disputa degli allenamenti. La società intende perseguire la strada opposta, confermando quindi gli annunci dei mesi scorsi dal predecessore Franco Proto, ma dovrà impegnarsi a fondo per centrare l’obiettivo.
Finalmente c’è maggiore chiarezza sullo stato dell’arte. In particolare, nella struttura di San Filippo sono necessari interventi di manutenzione straordinaria, che saranno sostenuti dal Comune, per ripristinare parte della foresteria, che è stata vandalizzata. I Carabinieri, allertati da Palazzo Zanca, hanno effettuato un sopralluogo, accertato i gravi danni e raccolto una denuncia. I locali erano affidati all’ACR Messina, a cui verrà contestata la mancata sorveglianza. Per ridurre i costi, Sciotto ha chiesto la disponibilità di una quindicina di locali. L’intera struttura è sovradimensionata per la D, e quindi presidente ed assessore sono d’accordo sul punto.
Il manto erboso sta crescendo bene e Franco Calatozzo, titolare dell’omonimo vivaio, che ne sta curando la manutenzione, ha assicurato che per fine agosto sarà rigoglioso anche nei punti in cui è stato appena riseminato. Il neonato ACR chiede chiarezza sulla quantificazione dei costi di gestione della struttura, che secondo l’assessore Pino dovrebbero ridursi a circa 80mila euro annui.
I funzionari comunali stanno quindi verificando i dati dei nuovi contatori, installati il 5 settembre 2016, che finalmente certificano separatamente i consumi di Polizia Municipale, Quartiere e società sportiva. Dalle prime stime emerge che negli ultimi nove mesi l’esborso complessivo si è attestato a quota 100mila ma il Comune sostiene che la società sportiva non ha fatto nulla per contenere i costi. La manutenzione del prato dovrebbe comportare una spesa di circa 25mila euro annui, ai quali dovrà essere aggiunto il gasolio per l’acqua calda.
Al “Celeste” invece, il manto erboso non esiste più, come ha evidenziato anche un reportage realizzato da “Pianeta Messina” che correliamo al nostro servizio. Il paradosso è che proprio l’Amministrazione Accorinti, rispetto alle precedenti, aveva spostato la scadenza temporale del comodato d’uso annuale da giugno a settembre, per imporre alla società il mantenimento del terreno di gioco. L’ACR, che non si è iscritto al campionato e si avvia verso il fallimento, non lo ha fatto. Un’autentica beffa, che si aggiunge ai 220mila euro di debiti contratti nei confronti del Comune nell’ultimo quadriennio, che con ogni probabilità non verranno mai onorati. Ecco perché poi l’Ente è sempre apparso restio a concedere concessioni di durata pluriennale a società tutt’altro che virtuose.
Nella struttura di via Oreto andrebbe ripristinato anche l’impianto di irrigazione, che non funziona al meglio (almeno 5mila euro di spese). Palazzo Zanca ha chiesto alla nuova società di verificare con un tecnico di fiducia cosa serve per rendere agibile l’impianto per la serie D e invierà sul posto la Commissione comunale sui pubblici spettacoli. Per ottenere l’agibilità per il pubblico servirà però anche un sopralluogo della Commissione di Vigilanza prefettizia, competente in materia, e già si annunciano verifiche lunghe e costose.
La società ha chiesto un contributo economico all’Amministrazione, che però non potrà né finanziare gli interventi necessari al “Celeste” né coprire parte dei 150mila euro richiesti da Figc e Lnd a fondo perduto per l’ammissione in soprannumero in quinta serie. Proprio a 150mila euro ammonta infatti il budget annuale di tutto il Dipartimento Manutenzioni del Comune di Messina. In tempi di magra, inutile quindi battere cassa.