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Al Clan Off “È tempo di teatro”. Una lunga stagione di emozioni e incontri

Tredici appuntamenti da novembre a maggio per un cartellone che vuol essere una vetrina di drammaturgia contemporanea, e ospitare artisti siciliani e non, in un mosaico di voci e istanze teatrali.

Il logo dell'Associazione
Il logo dell’Associazione “Clan Degli Attori”

È tempo di teatro”, la stagione artistica realizzata dall’associazione culturale “Clan degli Attori”, di Giovanni Maria Currò e Mauro Failla animerà il nuovo spazio “Clan Off”, inaugurato nei giorni scorsi e che già ospita tre diversi laboratori di teatro: “EmoAzione: gli strumenti dell’attore”, laboratorio di avvicinamento alla recitazione a cura di Clan degli Attori condotto da Giovanni Maria Currò e Mauro Failla, “C’era una volta e una volta non c’era”, laboratorio di teatro per bambini (5 – 10 anni) a cura di Eleonora Bovo, “tu” play – Laboratorio di educazione teatrale per ragazzi (dagli undici ai quindici anni) a cura del Piccolo Teatro Blu, condotto da Cristina Capodicasa, Gerardo Fiorenzano e Giuseppe Capodicasa. La stagione è stata illustrata questa mattina, alla presenza dei direttori artistici Giovanni Maria Currò e Mauro Failla e di alcuni artisti inseriti in cartellone, Simone Corso, Michelangelo Zanghì, Simone Corso, Tino Caspanello, Maria Pia Rizzo e Domenico Cucinotta. Ad inaugurare la stagione, il 5 e il 6 novembre, Vinafausa, di Simone Corso, regia Michelangelo Maria Zanghì, con Francesco Natoli, Michelangelo Maria Zanghì, Simone Corso, produzione Compagnia Santina Porcino, spettacolo che dà voce alla vicenda di Attilio Manca, giovane urologo del messinese, morto nel 2004 in circostanze ancora poco chiare, uno dei tanti piccoli – grandi casi di cronaca che s’intrecciano con gli ultimi vent’anni della nostra Storia. Arriva da Marsala la compagnia Accura Teatro, che il 19 e il 20 novembre propone Giacomi-nazza, di Luana Rondinelli, in scena insieme a Giovanna Mangiù, un dialogo fra due donne, due generazioni, due modi opposti di affrontare la vita, legate dalla medesima passione nel combattere i pregiudizi inutili della gente. Il 17 e 18 dicembre invece un monologo al femmi-nile con Daiana Tripodi, autrice ed interprete di “Intr’ a Medea”. Il 7 e l’8 gennaio Frammenti di vite condivise di e con Norberto Presta, italo-argentino, mi-grante per volontà e necessità, che dialoga in tono intimo col pubblico attraverso le storie di “altri” abitanti della sua memoria.

Cinzia Muscolino
Cinzia Muscolino

Uno spettacolo che con umorismo e ironia parla d’identità, o di ciò che resta di esso quando ci guardiamo allo specchio e non si ci riconosciamo. Il 28 e il 29 gennaio, Niňo, compagnia Pubblico Incanto. Drammaturgia e regia di Tino Caspanello, in scena Cinzia Muscolino, per narrare una storia vera, ma venuta alla luce solo alla morte della protagonista. Sicilia, dopoguerra, primi anni cinquanta, la protagonista, un’anima mite e allegra, votata all’educazione dei bambini che raccoglieva per strada, incontra, per una sola volta, uno dei tanti emigrati che, dall’Argentina, è tornato per trascorrere una breve va-canza. Promessa sposa, cade vittima però di un brutto scherzo che renderà il suo presente doloroso e alienante. L’11 e 12 febbraio in scena il Teatro dei Naviganti con In veste di Rosa, di Domenico Cucinotta, con Pippo Venuto, liberamente tratto da “Miracolo della rosa” di Jean Genet, nato dall’incontro con Venuto, attore della Compagnia della Fortezza di Volterra, che ha conosciuto l’arte durante la sua detenzione, prima attraverso la pittura e poi grazie al teatro. Soprattutto quest’ultimo gli ha permesso di trovare una fuga dal reale verso la ribellione del possibile. La storia personale dell’attore si mescola al racconto ultraterreno, seppure pregno di vita, di Genet. Il 25 e 26 febbraio De rerum natura, scritto e diretto da Azzurra De Gregorio, un rituale propiziatorio a più voci, una preghiera onirica e contemporaneamente lucida, è un omaggio al pianeta e ad alcuni degli esseri che lo abitano. L’11 e il 12 marzo Assolutamente deliziose, di Claire Dowie, regia di Emiliano Russo, con Flaminia Cuzzoli e Ottavia Orticello. Donne, genere, società, etichette, amore, manipolazioni sociali e libertà: questi i temi principali di uno spettacolo che sulla scena britannica ha conquistato la stampa grazie alla penna tagliente di una delle voci più radicali del teatro contemporaneo, Claire Dowie, madre dello Stand-up Theatre, diretto, provocatorio, ironico e spesso spiazzante. Il 25 e il 26 marzo L’Uomo a metà, di Giampaolo G. Rugolo, regia di Roberto Bonaventura, con Gianluca Cesale, compagnia il Castello di Sancio Panza, spettacolo vincitore al E45 Napoli Fringe Festival 2015. Monologo ironico, grottesco, racconta la vita a metà di Giuseppe, pro-messo sposo di Maria e impotente, che scopre la propria sessualità in maniera dirompente.

Valentina Pescetto
Valentina Pescetto

Questa rivelazione lo porta a realizzare una parte di sé nascosta che metterà in luce e rivolu-zionerà il rapporto col mondo che lo circonda fino alle estreme conseguenze. L’8 e il 9 aprile invece in scena Martha – La memoria del sangue, scritto e diretto da Riccardo Italiano con Valentina Pescetto e Caterina Campo, intenso omaggio alla grandissima Martha Graham, ideatrice della danza moderna, il racconto umano di una donna straordinaria, che con la sua arte e la sua determinazione, ha saputo rivoluzionare per sempre il modo stesso di concepire il movimento. Il 22 e il 23 aprile Emigranti, di Slawomir Mrozek, regia di Paolo Orlandelli, uno dei lavori di Mrozek più amari, sferzanti ed immediati. In un sottoscala di una grande città “occidentale”, un non luogo in cui la miseria non è una parola da tradurre ma un dato di fatto di quotidianità disperate, due uomini si incontrano, profondamente diversi per estrazione sociale, culturale, speranze e stile di vita. La situazione che ne scaturisce diviene potenzialmente distruttiva per entrambi. Il 6 e 7 maggio si sta lavorando per portare in città la compagnia Fortebraccio Teatro e Roberto Latini con lo Noosfera – Lucignolo, musiche e suoni Gianluca Misiti, luci Max Mugnai. Lucignolo è il primo movimento di un programma intitolato Noosfera, parola che sintetizza e definisce la sfera del pensiero umano. Dal personaggio immaginario descritto da Collodi nelle avventure del suo Pinocchio e attraverso l’esplorazione della scrittura che diventa scenica, lo spettacolo si s-compone intorno alla riflessione sulla rappresentabilità dei testi e sui processi per la rappresentazione. A chiudere il cartellone lo spettacolo Novembre, di Gianni Scuto, teatro Gamma, in scena il 12 mattina in lingua francese per le scuole e poi 13 e 14 maggio. Partendo dall’opera di Gustave Flaubert, “Novembre” un viaggio in un passato lontano ed ancestrale di ricordi, di visioni, di frammenti, di immagini oniriche di quella giovinezza che, ormai, lo sappiamo bene, non tornerà mai più. Tutti gli spettacoli andranno in scena il sabato alle 21 mentre la domenica alle 18.

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