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Messina

Akademia, il tempo stringe. Costantino: “È tutto fermo. Così dovremo mollare”

Lo aveva detto già diversi giorni fa Fabrizio Costantino, presidente dell’Akademia Sant’Anna, che giugno sarebbe risultato decisivo per la futura iscrizione della squadra di volley femminile al campionato di serie A2, un traguardo e un palcoscenico importante per tutta la città che manca da tantissimi anni. Un grido di allarme per sottolineare che, nonostante i grandi sforzi di programmazione ed economici affrontati dalla società messinese, alcune condizioni che prescindono dal club stavano irrimediabilmente compromettendo la possibilità di iscriversi alla serie A2, perdendola definitivamente. E la situazione, ad oggi, sembra non essere cambiata.

Akademia Sant'Anna
La centrale Ambra Composto alla battuta (foto Marco Familiari)

“Sono passati 30 giorni dalla vittoria con Perugia che ha sancito la promozione in serie A2 di Messina dopo oltre 20 anni e mi sarei aspettato maggior interesse da parte dell’Amministrazione – afferma il numero uno dell’Akademia –. Purtroppo credo che Messina non sia pronta per palcoscenici sportivi di alto livello, come dimostra anche il fatto che ad oggi non disponiamo di impianti sportivi a norma per ospitare gare di serie A. Da circa una settimana si parla di presentare la Scia da parte dell’ufficio tecnico del Comune e invece sappiamo che niente di tutto ciò è stato fatto. Ennesima delusione, ma ormai siamo abituati a questo tipo di cose, con nessuno che vuole assumersi responsabilità che gli competono per ruolo, creando ritardi e problemi continui che forse neanche immaginano”. 

Akademia Sant'Anna
La centrale Ambra Composto alla battuta (foto Marco Familiari)

Dito puntato anche nei confronti dell’imprenditoria messinese, che sembra sorda alle istanze della società, un po’ come accade nel calcio e nella pallacanestro. “Altra delusione giunge anche dagli imprenditori di questa città. Il paradosso, infatti, è che in questo momento ci troviamo con meno sponsorizzazioni rispetto alla scorsa stagione, un paradosso a tutti gli effetti. Ed all’appello mancano tutti i grandi imprenditori di Messina. Ma se non supportano loro lo sport per questa città, può un piccolo imprenditore come me fare tutto ciò che si è fatto? Se non c’è interesse e desiderio di portare avanti questa serie A che insieme ad altri sport minori rappresentano gli unici spettacoli che Messina al momento è in grado di offrire, come possiamo parlare di rilancio economico della città? Inizio davvero a stancarmi di lottare contro i mulini a vento e credo che se entro una decina di giorni le cose non subiranno un cambio radicale, l’unica soluzione sarà quella di vendere il titolo e nel weekend dedicarmi alla mia famiglia”. 

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