Lo scorso 16 agosto è stato inaugurato l’Horcynus Festival, a cura della Fondazione Horcynus Orca. L’evento, con la prima serata a Scilla, si potrarrà fino a dicembre tra le due sponde dello Stretto.
Nel prologo di questa XV edizione, che si è svolto lo scorso 25 luglio, con protagonista l’Orchestra del Teatro Cilea di Reggio Calabria in concerto al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro, è stato presentato il tema del Festival: un percorso di ricerca sul dialogo tra arti performative e le periferie e i margini, intesi non solo in senso geografico ma anche come approccio non convenzionale ai linguaggi artistici e sopratutto come condizioni di disagio e di rischio esistenziale. In tal senso, il Festival offre una lettura dei fenomeni migratori che – nelle parole di Gaetano Giunta, segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina, che da anni co-organizza l’evento – “possono innestare trasformazioni sociali, culturali ed economiche necessarie per territori oggi tristi dal punto di vista demografico e dello sviluppo”. L’edizione 2017 dell’Horcynus Festival ha preso il via a Scilla, in Piazza San Rocco, con la sezione “Mare di Cinema Arabo”, curata dal giornalista italo-iracheno Erfan Rashid. Il programma del 16 agosto ha visto la proiezione di “Baghdad Photographer” di Majd Hameed (Iraq), “The Deep” e “Sta Per Piovere” di Haider Rashid (Italia – Iraq), considerato dalla critica un ottimo film per riflettere sul tema dello “ius soli”. Il 17 agosto, a Scilla, le proiezioni di “Submarin”, di Monia Akl e “Mahbas – Solitario”, di Sophie Petrous, entrambi film libanesi. “Tra Scilla e Messina assisteremo a proiezioni di cinema da Iraq, Libano ed Egitto – spiega Rashid – Crediamo che il cinema sia uno strumento utile e l’Horcynus Festival un luogo adatto, per la necessaria opera di recupero della centralità di questi paesi che vivono una quotidianità tragica, ignorata, quasi fossero una periferia da dimenticare e non realtà del centro del Mediterraneo, dai media e dal dibattito pubblico”.
Il 20 agosto, ancora in piazza San Rocco, per la sezione “Musica Nomade” diretta da Giacomo Farina, è in programma il concerto dei Kalàscima. “Mai Musica Nomade – spiega Farina – ha presentato le proprie proposte musicali così come nascono ma ha sempre introdotto delle ‘turbative’, a volte anche rischiose, per ipotizzare futuri scenari culturali, nuove mescolanze di stili e linguaggi per fotografare la Nuova Cittadinanza Mediterranea fatta di uomini e donne che fanno viaggiare i propri desideri e le proprie arti ancor prima di loro stessi. Tutto questo con i Kalascìma, una delle più importanti ed innovative band del nuovo panorama della musica world italiana non è necessario. Il loro melting pot, la sapiente mescolanza di suoni antichi con l’elettronica, la solennità mista alla leggerezza che portano sul palco é perfettamente in sintonia con il percorso fatto negli anni con i concerti proposti all’Horcynus Festival”. Il 22 agosto, all’Anfiteatro Comunale di Scilla, si apre “MigrAzioni tra terre e mare”, la sezione teatrale dell’Horcynus Festival diretta da Massimo Barilla, dedicata al teatro di innovazione, i cui contenuti sono orientati soprattutto ai temi fondanti dell’area dello Stretto. Alle 21.30, in scena “La crepanza, ovvero come danzare sotto il diluvio”, della compagnia Maniaci d’Amore. Contemporaneamenteo l’Horcynus Festival torna al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro. Il 18 agosto, a partire dalle 21.00, ancora per la sezione “Mare di Cinema Arabo”, in programma una serie di cortometraggi selezionati al Festival di Corti di Baghdad, accomunati da un focus sulla vita delle persone che abitano in una zona di conflitti in corso, e il lungometraggio “Withered Green” del regista egiziano Mohammed Hammad.
Il regista, che con questa pellicola ha vinto il premio di miglior film al Festival di Dubai, incontrerà il pubblico al termine della proiezione. Alle 23.00, in chiusura di serata, per la sezione “Arcipelaghi della Visione”, curata dal regista Franco Jannuzzi, in programma la visione del film francese “Il medico di campagna”, di Thomas Lilti. “Già in questa prima proiezione si intuisce il senso che ho dato alla mia selezione di film per riflettere sul tema dell’edizione 2017 del Festival – spiega Jannuzzi – Ci troveremo di fronte a luoghi e situazioni che, apparentemente distanti dalle nostre abitudini, rappresentano in realtà centri cardine di rivoluzioni o rinascite”. Sabato 19 agosto, al Parco Horcynus Orca, ancora a partire dalle 21.00, nuova proposta di corti selezionati al festival di Baghdad. Ospite della serata il direttore del Festival Hikmat Muttashar Majeed Al Beedhan, per approfondire con una viva testimonianza gli spunti offerti dalle proiezioni sulla complessa situazione irachena. Due i lungometraggi in programma. Per “Mare di Cinema Arabo”, il film del regista Hussein Hassan “Rasha Ba – Lo stormo Nero”. Per Arcipelaghi della Visione, a partire dalle 23.00, “Aquarius” del brasiliano Kleber Mendonça Filho, con Sonia Braga. Il 20 agosto, dalle 21.00 in programma la proiezione dei film libanesi già presentati a Scilla (“Submarine” di Mounia Akl, “Mahbas – Solitario” di Sophie Boutrous”) per “Mare di Cinema Arabo” e, a seguire, “Deserto Rosso” di Michelangelo Antonioni, con Monica Vitti e Richard Harris, per “Arcipelaghi della visione”. Il 21 agosto si apre il focus che il Festival dedica al regista e sceneggiatore russo Andrej Tarkovskij, protagonista con la sua opera nella seconda metà del Novecento. Alle 21.00 sarà proiettato il documentario “Tempo di viaggio”, realizzato da Tarkovskij con Tonino Guerra nel 1982. A seguire uno dei capolavori del regista russo, “Nostalghìa”, del 1983. Tra le due proiezioni, l’incontro con Andrea Ulivi, vice-presidente dell’Istituto Internazionale Andrej Tarkovskij. All’Istituto sarà assegnato il Premio Horcynus Orca per questa edizione del Festival, per l’opera di conservazione e promozione dell’archivio dell’opera del regista, custodito a Firenze.
L’Istituto sta curando la pubblicazione di materiali sia editi che inediti all’interno della collana Stalker, diretta dallo stesso Ulivi con la collaborazione del figlio del regista. Il Focus Tarkovskij offrirà al pubblico dell’Horcynus Festival anche le proiezioni di “Solaris” (23 agosto, ore 22.00) e “Lo Specchio”, (24 agosto, ore 23.00), oltre allo spettacolo di danza contemporanea “Zona Tarkovskij”, a cura della compagnia Versilia Danza, con Angela Torriani Evangelisti (23 agosto, ore 21.00) e ad un secondo incontro con il vicepresidente dell’Istituto Internazionale Andrej Tarkovskij, Andrea Ulivi, in programma il 23 agosto alle 23.15. Inoltre, nell’ambito del focus, il Festival propone “2001, Odissea nello spazio” di Kubrick (22 agosto, ore 22.00), di cui “Solaris” di Tarkovskij è considerato la risposta russa, e il remake dello stesso “Solaris”, con George Clooney e la regia di Steven Soderbergh (25 agosto, ore 23.00). A settembre, tra Messina e Reggio Calabria, l’Horcynus Festival curerà, in collaborazione con l’Istituto, la mostra fotografica “Lo specchio della memoria”, che presenta un confronto, utile per riflettere sull’opera del regista russo, tra i ritratti fotografici di famiglia della famiglia Tarkovskij, scattati negli anni ’30 e le foto di scena del film autobiografico del regista “Lo Specchio”. Dal 26 agosto, la sezione teatrale del Festival ha in programma, a Messina, in collaborazione con la rete Latitudini, gli spettacoli “Amunì – Il rispetto di una puttana”, regia di Giuseppe Provinzano, (26 agosto, ore 21.45) e “Fiesta”, regia di Giuseppe Massa, a cura della compagnia Sutta Scupa (27 agosto, ore 21.45). Il primo è frutto del lavoro del regista Provinzano con la compagnia multietnica Amunì, composta da migranti provenienti dal Mali, dalla Nigeria, Dal Marocco, dalla Tunisia e dall’Iraq. “Fiesta” è realizzato con un gruppo di ragazzi coinvolti nel laboratorio “Il palcoscenico della legalità” del carcere minorile Malaspina di Palermo. Completano il programma di agosto, a Messina, l’Omaggio a Charlie Chaplin (22, 26 e 27 agosto, ore 21.00), la proiezione del documentario ‘Cca (24 agosto, ore 21.00), di Giancarlo Cutrona, che racconta la vita rurale in Sicilia e, per “Arcipelaghi della Visione”, il film “La giusta distanza” di Carlo Mazzacurati (25 agosto, ore 21.00). Nell’occasione saranno ospiti del Festival l’attore tunisino Ahmed Hafiene, star in patria e protagonista ne “La giusta distanza” e Francesca Bellino, giornalista e autrice del romanzo ambientato in Tunisia “Sul corno del rinoceronte”. Il Festival è una produzione della Fondazione di Comunità di Messina, in collaborazione con la Fondazione Horcynus Orca, il Global Fund for Community Foundations, la Regione Calabria, nell’ambito del bando sugli eventi culturali del 2017, e la Regione Sicilia nell’ambito del programma Sensi Contemporanei.