L’attaccante del Messina Andrea Adorante è stato appena inserito dalla “Gazzetta dello Sport” tra i dieci giovani più promettenti dell’intera serie C. Una copertina riconquistata, dopo le trenta reti nel vivaio dell’Inter, grazie alle sei marcature già arrivate in riva allo Stretto. Per spiccare il volo e tornare ai piani alti dovrà però confermarsi in Sicilia.
“Non andremo a Catanzaro con l’intento di difendere, vogliamo provare ad offendere per onorare la maglia e cercare un risultato di prestigio – ha sottolineato ai microfoni di Tcf -. Per il morale e la classifica il successo col Campobasso conta moltissimo. Non credo che la squadra abbia tanti problemi, spesso in passato ci è girata male. Dobbiamo crederci, abbiamo stretto i denti e iniziato a raccogliere i frutti del nostro lavoro. Nelle prime partite ci perdevamo un po’ nei momenti di difficoltà quando difettavamo del giusto carattere mentre domenica scorsa proprio in questo aspetto abbiamo fatto la differenza, lottando su ogni pallone”.
La sesta marcatura è arrivata con la complicità del portiere: “Gli episodi ci hanno aiutato ma non è fortuna. Bisogna saperli portare a proprio favore. L’azione del gol parte da fallo laterale, situazione che proviamo sempre. In effetti la palla non mi è arrivata coi tempi giusti rispetto al mio movimento, ho dovuto creare qualcos’altro. Ho visto lo spazio libero e sono corso dentro: lo smarcamento dal difensore e l’attacco del punto luce sono le caratteristiche che studio quotidianamente. Ho sfruttato una finta che faccio spesso portandomi la palla sul sinistro, che è il mio piede debole, ma è andata bene. Con il mister costruiamo i nostri uno-due e l’attacco della profondità durante la settimana”.
La svolta sembra essere maturata con il modulo che valorizza esterni come Morelli e Gonçalves: “I quinti che operano sulle fasce che abbiamo in rosa secondo me sono tra i più forti della categoria e alzano sempre il livello della competitività negli allenamenti. Thiago copre bene entrambe le fasi, agisce a tutto campo. Può segnare dei gol perché è sempre pronto sulla palla, arrivando anche prima degli altri. Sia Sullo che Capuano, che stiamo iniziando a conoscere, mi hanno sempre fornito ottimi consigli. Non credo che ci sia una grande differenza, probabilmente adesso siamo più attenti in fase di difesa della palla e l’impatto positivo avuto sulla squadra dal nuovo mister ci sta facendo tirare fuori qualcosa in più”.
Adorante ha parlato anche dei compagni di reparto e dei motivi che lo hanno spinto ad accettare la Sicilia: “Credo di assomigliare come caratteristiche a Vukusic, attacchiamo entrambi l’area. Ante è un giocatore di grande esperienza, sa come pungolarmi. Baldé è più un trequartista che ama svariare. In campo io sento molto la partita e pur restando sereno mi trasformo e mi impegno al massimo. Il mio habitat è l’area di rigore, dove sfrutto il mio fiuto del gol. Oltre al prestigio della maglia anche il glorioso passato degli attaccanti che hanno vestito questi colori mi ha spinto ad iniziare quest’avventura. Sono venuto con una carica e una voglia pazzesca, acuite dal fascino che ha la piazza”.
Dopo la panchina in Europe League con l’Inter e le cinque presenze tra A e Coppa Italia con il Parma, da cui arriva in prestito, il futuro del 21enne è legato all’attuale rendimento: “Nel 2023 scadrà il mio contratto. Ogni calciatore ha il proprio percorso in carriera. Al termine dell’esperienza con le giovanili ho avuto un infortunio serio, che però è servito per rafforzarmi e maturare. A Messina mi trovo molto bene, sono grato per quest’opportunità. Nutro l’ambizione di salire di categoria ma dipenderà dal rendimento che avrò qui. A Potenza ho fatto un bel gol sia per il movimento che per come ho eluso l’avversario e lo stacco. A Castellammare non mi aspettavo una respinta del portiere così forte, ero in corsa e ho aperto troppo il piattone. Ho avuto tutto il tempo di stopparla ma prendo gli errori come un’esperienza formativa per crescere. Ammetto però che non ho dormito per qualche notte”.