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Adorante: “Ho bisogno di giocare. Il presidente ha creduto nella salvezza”

Tra i protagonisti della stagione del Messina c’è sicuramente l’attaccante Andrea Adorante, decisivo soprattutto nel girone di andata, in cui la squadra ha raccolto poco, ma proprio grazie alle reti della punta cresciuta nei vivai di Inter e Parma, club a cui appartiene il suo cartellino.

Adorante
Adorante ha firmato nove reti in stagione

Arrivato in una piazza esigente dopo annate complicate per via di qualche infortunio di troppo, il 22enne emiliano si è detto soddisfatto ai microfoni dell’ufficio stampa giallorosso: “Anche se avrei voluto fare meglio nel girone di ritorno e segnare di più. L’importante è aver raggiunto l’obiettivo di squadra comunque, quella salvezza per la quale tengo a ringraziare tutti: dal presidente ad ogni singolo collaboratore”.

Nove reti in trentatré presenze, capocannoniere del Messina ma nella seconda parte di stagione un trend diverso rispetto alla prima. Adorante accetta comunque con professionalità le decisioni di mister Raciti: “Mi sono sempre allenato al massimo e credo di aver meritato lo spazio che mi è stato concesso. Sono giovane e ambizioso e come tutti vorrei sempre giocare ma le scelte tecniche vanno accettate e rispettate”.

Adorante
Adorante ha disputato un grande girone di andata (foto Paolo Furrer)

Il futuro è tutto da scrivere anche se l’impressione è che sarà lontano dallo Stretto: “È presto per dirlo, il mio cartellino è di proprietà del Parma e bisognerà capire anche le loro intenzioni. Indipendentemente dalla squadra, credo sia normale a ventidue anni aspirare sempre al meglio. Dopo stagioni difficili sento di aver superato totalmente gli infortuni e soprattutto ho bisogno di giocare”.

La salvezza finale a coronamento di un’avventura non senza ostacoli e con tante difficoltà. L’ex Virtus Francavilla è convinto che abbiano pesato le scelte della proprietà nel raggiungimento dell’obiettivo: “Il presidente non ha mai mollato un centimetro e ci ha dato fiducia quando nessuno credeva in questa squadra, o comunque davvero in pochi. Il mercato di gennaio è un segno tangibile della volontà societaria di preservare la categoria”. 

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